Come riporta Il Corriere della Sera, è stato dato il via libera della Commissione europea al pagamento all’italia della terza rata del Pnrr da 18,5 miliardi e alle modifiche degli obiettivi (10 su 27) della quarta rata, che ora vale 16,5 miliardi. Alla fine ci è voluta solo una settimana per la quarta tranche, visto che i cambiamenti da apportare erano pochi, ma sono serviti quasi sette mesi per verificare il raggiungimento dei target concordati per la tranche numero 3, di cui l’Italia aveva chiesto il pagamento a fine dicembre.
Erogati a breve 18,5 miliardi
La Commissione europea, come riporta Ansa, ha ora inviato al Comitato economico e finanziario del Consiglio Ue la sua valutazione preliminare positiva dei traguardi e degli obiettivi “raggiunti in modo soddisfacente dall’Italia”, chiedendone il parere. L‘opinione del Comitato dovrà quindi essere emessa entro un massimo di quattro settimane. Seguirà l’adozione della decisione finale della Commissione sull’erogazione del pagamento da 18,5 miliardi di euro, che potrà quindi avere luogo.
La quarta rata vale 16,5 miliardi (in più ci sono i 500 milioni “avanzati” dalla terza) e gli obiettivi da 27 sono saliti a 28 perché è stato incluso il target degli studentati. “Sono molto soddisfatta della decisione di oggi della Commissione europea – ha dichiarato la premier Giorgia Meloni – un grande risultato che consentirà all’Italia di ricevere i 35 miliardi di euro previsti per il 2023 e che è frutto dell’intenso lavoro portato avanti in questi mesi e dalla forte sinergia del Governo con la Commissione europea. E per questo ringrazio in modo particolare la presidente von der Leyen”.
Le modifiche relative alla scuola
Le 10 modifiche richieste per la quarta tranche riguardano diversi ambiti, tra cui la scuola. Si va dagli asili nido, con l’impegno a lanciare un nuovo bando per il completamento dei lavori preso atto che non tutti sono stati assegnati per realizzare i 264 mila posti aggiuntivi, al ridimensionamento del Progetto Cinecittà che inizialmente prevedeva 9 studi cinematografici, dalla rimodulazione dei target per la sperimentazione dei treni all’idrogeno alle modifiche sul Superbonus. Saranno anche riaperte le gare per le colonnine elettriche.