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Schlein e Fratoianni alleati per battere Meloni tra quattro anni: rafforzeremo la scuola pubblica, assurdo che debba attrarre fondi privati

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Il Centro-Sinistra cerca di ricompattarsi dopo il trionfante approdo al Governo di Fratelli d’Italia, assieme a Lega e Forza Italia a seguito delle ultime elezioni politiche: tra Partito democratico e Sinistra Italiana, in particolare, sembra esserci più di una semplice sintonia. A Sessa Aurunca (Caserta), davanti a decine di studenti universitari riuniti nel “Revolution Camp“, la segretaria del Pd Elly Schlein non lo nasconde. “Tra me e Nicola c’è tanta condivisione che spero possa diventare presto un’alleanza” dice la rivolgendosi alla platea ma soprattutto allo stesso Nicola Fratoianni seduto al suo fianco.

I punti di convergenza

“Alleiamoci ora per vincere tra quattro anni”, dice il segretario di Sinistra Italiana, ricordando che già “sul salario minimo c’è stata una convergenza importante”. “E su questo punto stiamo mettendo in difficoltà il Governo”, ha tenuto a dire la Schlein.

Oltre al salario minimo, scrive l’Ansa, tra i temi comuni su cui costruire l’alleanza, altri punti fondamentali riguardano una nuova politica sul clima e di redistribuzione della ricchezza, che vuol dire, sottolinea Fratoianni, “far pagare più tasse a chi ha di più e abbassare drasticamente le tasse sul lavoro”.

D’accordo anche sulla Scuola

Anche sull’Istruzione le idee tra i due sembrano collimare: Schlein e Fratoianni si dicono d’accordo su un rafforzamento di quella pubblica. E sul tenere lontano le aziende dalla formazione delle giovani generazioni italiane.

Secondo la segretaria dem, “il ministro della pubblica istruzione, quando si è insediato disse che la scuola pubblica deve attrarre fondi privati, e ciò è assurdo”.

Perchè le rendite tassate meno del lavoro

Per Schlein occorre anche “combattere i paradisi fiscali che sono in Europa, e non è possibile che in Italia le rendite siano tassate di meno del lavoro”.

I due leader di partito concordano anche su una nuova politica dell’immigrazione, con un “no” secco di Fratoianni “ad accordi con la Tunisia”, mentre la Schlein, seguendo la linea ormai tracciata di discontinuità con il passato, dice “mai più accordi con la Guardia Costiera Libica”.