Abbiamo bisogno di insegnanti nei prossimi 5 anni a fronte di un significativo turn over, bisogna rinnovare gli organici, corriamo il rischio di non trovare più docenti, si rischia l’emergenza e cioè che intere province italiane non riescano più a coprire i posti vacanti con docenti di ruolo, si sta invertendo il rapporto domanda e offerta. Non si può ancora fingere di non vedere l’evolversi del fenomeno.
Per questo occorre rivedere il PNRR e rinegoziarlo con l’Europa prevedendo le seguenti azioni per incentivare il reclutamento stabile.
1) Eliminare il precariato (oggi si sottoscrivono ancora 200.000 contratti a tempo determinato, siamo gli unici in Europa), favorire le assunzioni a tempo indeterminato, le uniche che garantiscono continuità e qualità.
2) Prorogare la fase transitoria del reclutamento dei docenti di altri due anni, oggi il termine è il 2024.
3) Estendere le procedure delle call veloci da GM, GAE e GPS su posto curriculare e su posto di sostegno.
4) Abolire i vincoli triennali nella mobilità che non assicurano ma ostacolano la continuità didattica.
Libero Tassella