In questi giorni si parla moltissimo di cambiamento climatico, soprattutto dopo i recenti eventi anomali che hanno colpito Lombardia e Sicilia, tra violenti grandinate e temperature elevatissime. Si parla anche di “ecoansia”, l’ansia che si prova a proposito del clima, problema scoperchiato da una ragazza al Giffoni Film Festival davanti al ministro dell’ambiente Pichetto Fratin.
Alcuni firmatari noti
Sono molti coloro che negano il problema, denominati dai media “negazionisti del clima”. Come riporta Open, è stato redatto un manifesto di “scienziati e professionisti”: sono 1.500 i firmatari della “Dichiarazione mondiale sul clima”, il manifesto negazionista dell’emergenza climatica pubblicato dalla fondazione Clintel. Quest’ultima si presenta online come “climate watchdog” indipendente. È stata fondata nel 2019 dal professore di geofisica Guus Berkhout – che ha un’ampia carriera nell’industria petrolifera – e dal giornalista scientifico Marcel Crok.
Il suo motto è: “Non c’è alcuna emergenza climatica”. Secondo i firmatari non c’è nessuna anomalia, nessun rischio e nulla di cui preoccuparsi. L’elenco dei firmatari è molto lungo e conta persone provenienti da tutto il mondo. Di italiani ce ne sono ben 179. Tra questi anche alcuni docenti, in pensione e non.
Compaiono il leghista Vito Comencini, membro della Camera dei Deputati Italiana dal 2018, il commercialista Enrico Bongiovanni, il fotografo Ferruccio Cornicello, il sommelier Maurizio Fiorelli, e l’architetto urbanista Luigi Fressoia.
Ennesimo allarme
Nel frattempo un nuovo allarme arriva dai membri della Commissione per l’Ambiente e le Grandi Calamità Naturali dell’Accademia Nazionale dei Lincei: “La Terra si sta riscaldando troppo” e firmano un documento in cui condividono “la crescente preoccupazione per il rapido aumento degli indicatori di riscaldamento globale”.
Nel documento la Commissione ricorda che “è da tempo attenta alla discussione e divulgazione degli sviluppi scientifici sui diversi aspetti del problema climatico”.
La Commissione sottolinea che una delle conclusioni del Convegno ha riguardato “il ruolo incontrovertibile dell’uomo quale causa primaria dell’attuale cambiamento climatico”. La grande responsabilità che ne consegue impone alla comunità internazionale, secondo gli studiosi, “la rapida attuazione di interventi efficaci di mitigazione, che agiscano sulle cause del cambiamento, riducendo le emissioni dei gas climalteranti attraverso la progressiva eliminazione dei combustibili fossili dal nostro paniere energetico”.