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Stupro Palermo, responsabilità educativa tra famiglia e scuola, le posizioni dei personaggi pubblici

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Gli stupri all’ordine del giorno, la violenza sessuale e la carenza educativa dei giovani si sono espressi diverse personalità del mondo della politica, ma anche dello spettacolo e del web.

Il primo a esporre la propria dura opinione sui social è stato il cantante Ermal Meta, che ha dichiarato:

“È evidente che il sistema educativo ha fallito. Servono punizioni esemplari e certezza della pena”.

Virale è stato anche il video con le dichiarazioni della docente palermitana Giovanna Corrao che ha puntato il dito contro tutti.

In campo politico sono intervenuti, tra gli altri, il ministro Valditara, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, la ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Maria Roccella e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In particolare:

Valditara: “avviare in tutte le scuole italiane una serie di programmi per affermare la cultura del rispetto”

Roccella: “Ho posto il problema dell’accesso precoce a una pornografia che peraltro è sempre più violenta e degradante. Un sostegno tanto inatteso quanto apprezzato è arrivato da Rocco Siffredi”.

Piantedosi: “Deve interessare di più l’educazione dei ragazzi. È un compito della scuola”.

Molto profonda è stata anche la circolare che il preside Paolo Fasce, dell’Istituto Nautico “San Giorgio” di Genova e Camogli, ha scritto rivolgendosi alle famiglie, al personale e agli studenti della sua scuola:

“Ciò che mi aspetto dagli studenti dell’istituto nautico è che svolgano attivamente il delicato ruolo di bonificatori”.

Stefania Auci, insegnante e autrice del successo mondiale I leoni di Sicilia, ha dichiarato:

“Strumenti culturali minimi, che sembrano diventati un lusso, e che invece dovrebbero essere dati, di concerto, da famiglia, scuola e società”.

E pungente è stata anche la cantante Fiorella Mannoia:

“Forse quelle chat dovrebbero essere portate nelle scuole”.

Non poteva esimersi dal commentare i fatti nemmeno lo psichiatra Paolo Crepet con un’accusa ai genitori:

“Genitori servi dei propri figli, non hanno voglia di contrastarli. Porterei la maggiore età a 16 anni”

A intervenire anche il cappellano del carcere minorile Beccaria e docente alla Cattolicadon Claudio Burgio:

“Anche la scuola non aiuta, visto che tutt’al più si limita a qualche corso ripetitivo e inutile”

Infine, non si è tirata indietro nemmeno la cantante Iva Zanicchi:

“Più che ai giovani, voglio rivolgermi con la preghiera e la supplica ai genitori di farsi un esame di coscienza. Credo che purtroppo spesso non siano capaci di essere una guida per i propri figli”.