L’orrendo stupro da parte di un branco di ragazzi ai danni di una 19enne che ha avuto luogo a Palermo lo scorso luglio ha scosso un intero Paese, spingendo molti a interrogarsi sull’educazione dei giovanissimi di oggi. A dire la propria sul tema sono stati molti personaggi pubblici e personalità influenti.
Anche Lucia Azzolina, ex ministra dell’Istruzione, ha scritto un suo pensiero, affidato a Facebook. L’ex pentastellata è stata vittima, com’è noto, di molti insulti sessisti fin dall’inizio del suo mandato. Le sue parole non potevano quindi non fare riferimento anche a questo. “Quale società stiamo costruendo se una ragazza stuprata nel fisico e nell’animo deve pure difendersi dall’ignoranza e dalla cattiveria del web? E soprattutto perché abbiamo saputo il suo nome e il suo cognome? Qualcuno si stupisce del sessismo che esiste in Italia e dell’idea che si ha delle donne. Esiste eccome. L’ho subito e lo subisco sulla mia pelle ancora oggi che non ho alcun ruolo politico”, ha esordito.
“Società superficiale”
Purtroppo, ha affermato Azzolina, la scuola fatica a contrastare certi modi di pensare tossici, radicati nella società: “Ignoranza, malafede, conservatorismo, famiglie a volte inesistenti, l’istruzione che fa sempre più fatica, esempi pessimi che vengono anche dall’alto, istigazione all’odio continuo, mancanza totale di una educazione all’affettività e all’empatia hanno partorito questa società superficiale, una società dove conta l’immagine, il like facile, dove la donna non è un soggetto pensante ma è considerata un oggetto. E gli oggetti sono passivi, ti appartengono, li possiedi, gli oggetti non hanno alcuna volontà, agli oggetti non chiedi il permesso per usarli. È la banalità del male che si fa strada e sinceramente fa paura. È apparire, non essere. E non riguarda solo i ragazzi, riguarda soprattutto l’universo degli adulti”, ha concluso.
Le opinioni
Il primo a esporre la propria dura opinione sui social è stato il cantante Ermal Meta, che ha dichiarato:
“È evidente che il sistema educativo ha fallito. Servono punizioni esemplari e certezza della pena”.
Virale è stato anche il video con le dichiarazioni della docente palermitana Giovanna Corrao che ha puntato il dito contro tutti.
In campo politico sono intervenuti, tra gli altri, il ministro Valditara, la sottosegretaria all’Istruzione Paola Frassinetti, il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Matteo Salvini, la ministra per le pari opportunità e la famiglia Eugenia Maria Roccella e il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi. In particolare:
Valditara: “avviare in tutte le scuole italiane una serie di programmi per affermare la cultura del rispetto”
Roccella: “Ho posto il problema dell’accesso precoce a una pornografia che peraltro è sempre più violenta e degradante. Un sostegno tanto inatteso quanto apprezzato è arrivato da Rocco Siffredi”.
Piantedosi: “Deve interessare di più l’educazione dei ragazzi. È un compito della scuola”.