I docenti del liceo Eleonora d’Arborea di Cagliari si schierano compatti con il loro dirigente, nei giorni scorsi “bacchettato” dal ministro dell’Istruzione, Stefania Giannini, sul caso del professore di matematica Marcello Melis, arrestato e ora ai domiciliari per concussione e violenza sessuale nei confronti delle allieve. Per il Collegio dei docenti dell’istituto superiore sardo le dichiarazioni del responsabile del Miur sono state “inopportune” e “arbitrarie”.
“Il Ministro – hanno scritto gli insegnanti in un documento divenuto pubblico -, oltre ad essersi pronunciato in maniera inopportuna, in quanto il suo ruolo istituzionale di certo imponeva una maggiore cautela, è incorso in affermazioni assolutamente arbitrarie, frutto di una chiara ignoranza della normativa che regola i rapporti del personale scolastico e l’insieme delle sanzioni disciplinari che il Dirigente scolastico può infliggere ad un docente del suo istituto, sanzioni che non possono andare oltre una sospensione dalle lezioni, peraltro per un tempo non superiore ai dieci giorni”.
Il ministro, ospite della trasmissione “Un Giorno da Pecora” su Radio1, il 18 settembre aveva definito la vicenda “un caso molto estremo, gli strumenti per combattere queste situazioni, comunque, ci sono già”; e alla domanda se al docente non dovesse essere permesso di tornare a scuola aveva risposto: “Se poi è stato arrestato credo che le prove fossero già ingenti”.
Pronta la replica del collegio dei docenti. Che ha difeso l’operato del dirigente scolastico e ha invitatato il Ministro, “che con molta disinvoltura parla di ‘espulsione’, a consultare la normativa relativa alle sanzioni disciplinari e, prima di pronunciarsi sull’operato del dirigente scolastico prof. Antonio Piredda, ad informarsi sul reale comportamento da lui tenuto. Potrebbe così apprendere che il prof. Piredda potrebbe aver comminato al prof. Marcello Melis tutte le sanzioni che il proprio ruolo gli consentiva (dal richiamo, alla censura alla sospensione dall’insegnamento per due volte). Saprebbe, altresì, che il professor Piredda, oltre ad aver informato l’autorità giudiziaria, – conclude il Collegio – ha per ben tre volte richiesto la visita ispettiva”.