La difficile situazione creatasi con l’emergenza covid ha lasciato strascichi pesanti che si pensava potessero essere compensati grazie agli interventi previsti dal PNRR.
Ma così non è: è questo il punto di vista di Dario Missaglia che proprio in queste ore interviene con un suo editoriale nel sito di Proteo Fare Sapere, associazione di cui è presidente.
Missaglia è tagliente, ma forse anche realistico: “Cala il Pil, cala l’occupazione, cala il turismo nazionale, aumentano i poveri, entrano in crisi i conti pubblici falcidiati dall’assurdità del superbonus e dal peso della guerra. Il PNRR che sembrava l’asso nella manica per dare nuovo slancio alla crescita, è scomparso nelle nebbie dei rinvii, riformulazioni, nuove intese a Bruxelles che non arriveranno perché tutti oramai si collocano in attesa di capire quale sarà l’Europa del dopo elezioni del 2024”.
“Si torna a guardare in faccia la realtà” e si incomincia a capire che “immigrazione e femminicidi interrogano anche la sfera dell’educazione e dell’istruzione”.
Secondo Missaglia “serve un’idea di cittadinanza, basata su una nuova legge di riferimento sui diritti e sulle responsabilità di chi arriva, di chi accoglie e di chi, dopo anni di scuola in Italia, chiede il diritto alla cittadinanza”.
Ma “serve anche un’idea di modelli educativi che scalfisca il maschilismo dominante e la brutalità di una sessualità ridotta a puro consumo dalle multinazionali dei video porno che oggi dilagano tra i giovanissimi e accumulano rendite record. Temi di grande potenzialità per tornare nelle scuole a parlarsi, discutere, cercare insieme, insegnanti, genitori, studenti e istituzioni, le risposte. Eppure la dimensione educativa è ridotta al silenzio”.
Il presidente di Proteo punta il dito contro l’apparato: “Il Ministro Valditara non ne fa proprio cenno, per lui basterebbe inasprire le pene; come del resto evita accuratamente di parlare di rinnovo contrattuale: meglio la favoletta dei tutor e orientatori”.
“Prima della vicenda di Caivano, in cui è stato di necessità coinvolto – ricorda Missaglia – i suoi temi estivi sono stati tutti all’insegna della retorica: il prestigio degli insegnanti, la polemica inutile contro i Tar che invadono il campo della valutazione, la riaffermazione che la scuola non si tocca e deve essere difesa da ogni ingerenza, l’ossessione per la personalizzazione dell’insegnamento che altro non è che una scuola selettiva ed elitaria”.
“L’esatto opposto di ciò che – sottolinea ancora il presidente – sarebbe necessario: riaprire il cantiere della valutazione formativa (dalla scuola elementare alle superiori), favorire con mezzi e strumenti che non siano il mercato dei crediti un rinnovamento profondo dei contenuti e del modo di insegnare per realizzare un apprendimento a portata di tutti, ricostruire i legami scuola-territorio, abolire le catene della burocrazia e dare spazio e vigore all’autonomia, quella vera, della scuola e non quella differenziata cara al governo. Neppure una parola su tutto ciò e solo una modifica al piano ‘straordinario’ per il Sud, dopo i fatti di Caivano”.
Ma le colpe, secondo Missaglia, riguardano un po’ tutti: “Dov’erano i soloni di oggi quando abbiamo insistito in ogni dove perché si accendesse l’attenzione verso quei milioni di ragazzi reclusi per oltre due anni, privati di socialità, di relazioni, di amicizie, di cure, a causa della pandemia? Eppure inchieste e dossier sui danni, malesseri e vere patologie del caso, erano stati pubblicati e diffusi”.
E invece tutto è stato affrontato con “un bonus per lo psicologo e avanti” perché “bisogna parlare di voti, condotta, sanzioni disciplinari, merito”.
“Non possiamo accettare una deriva di questo genere – conclude Missaglia – Dobbiamo ripartire dai territori, dalle associazioni vere che rammendano una socialità lacerata, dalle scuole che con coraggio provano a costruire comunità educanti ricercando senso e contatti con il mondo”.
Tutto questo per dire anche che il prossimo 7 settembre Proteo sarà in piazza con la Cgil e tante altre associazioni in occasione della manifestazione “La via maestra, insieme per la Costituzione”.