In questi giorni si parla moltissimo del rientro a scuola dopo le vacanze estive. Sono molti coloro che credono che debba essere posticipato all’inizio di ottobre anziché all’inizio o alla metà di settembre. La giornalista Selvaggia Lucarelli, nelle sue storie Instagram, contraria all’idea, ha parlato di un aspetto che a suo avviso bisognerebbe considerare.
In particolare l’opinionista ha fatto riferimento all’articolo, pubblicato qualche giorno fa su La Repubblica, di cui abbiamo dato notizia, del giornalista Giuseppe De Tomaso, che crede che oggi si torna a scuola prima rispetto al passato per favorire il turismo al Nord.
“I figli di chi deve lavorare ovviamente li tiene tutti il geniale giornalista in casa sua”, queste le sue parole. La Lucarelli è scettica anche all’idea insinuata da De Tomaso di un calendario scolastico “piegato” agli interessi degli albergatori del Nord.
“Opportuno riaprire la questione del calendario scolastico”
Secondo De Tomaso bisognerebbe tornare al passato alla luce del cambiamento climatico: “Ora che il cambiamento climatico sta modificando abitudini personali e criteri produttivi sarebbe opportuno riaprire la questione del calendario scolastico, per chiedersi innanzitutto se è sostenibile, sotto tutti i punti di vista, specie nel Mezzogiorno, riprendere a frequentare le classi a settembre con temperature quasi sempre al di sopra dei 30 gradi”.
“Quale concentrazione, quale attenzione, quale forza mentale potranno mai essere esplicate in aule più roventi di un forno, visto che l’aria condizionata nei nostri istituti è più rara della neve all’Equatore? Invece neppure il cambiamento climatico sembra scuotere le certezze di chi ritiene che si debba sempre tornare a scuola a settembre, senza se e senza ma. Manco fosse un dogma. Giustamente tutti invocano cambi significativi nelle politiche ambientali ed economiche per attutire gli effetti del riscaldamento terrestre. E tutti sanno che i costi da pagare, per realizzare questi eco-interventi, non saranno modesti”, ha aggiunto.
Sgarbi, calendario scolastico e turismo
Qualche giorno fa è intervenuto sulla questione anche il critico d’arte Vittorio Sgarbi, sottosegretario alla Cultura. “Differire l’apertura delle scuole a fine settembre o ai primi di ottobre. Nel Governo si apra un confronto su questo tema”, ha esordito il personaggio televisivo.
“Buona cosa sarebbe in tempi di turismo culturale crescente, e ancor più di provocazioni sui prezzi delle località turistiche, differire l’apertura delle scuole a fine settembre o alla prima settimana di ottobre. In questo modo si allungherebbe la stagione turistica con grande beneficio per le imprese del settore ricettivo, mentre i giovani non sarebbero costretti a entrare nelle aule quando potrebbero invece conoscere la propria Nazione. Il Governo deve aprire un confronto su questo tema”, questo il suo pensiero.