Chi si iscrive agli Its, gli Istituti tecnici superiori, ha alte possibilità di trovare un impiego: dei circa duemila studenti che si sono diplomati nelle scuole di specializzazione istituite nel 2008, sotto forma di fondazioni, due su tre hanno quasi subito trovato lavoro. I numeri sono stati diffusi dal ministero dell’Istruzione, in occasione della presentazione del sistema di monitoraggio e di valutazione dei percorsi formativi realizzati dalle Fondazioni degli Its.
Per il sottosegretario all’Istruzione, Gabriele Toccafondi, questi istituti – tesi a valorizzare il rapporto tra istruzione e mondo produttivo, e che negli ultimi due anni hanno visto un’accelerazione – costituiscono un modello per la ‘Buona scuola’. Perché rappresentano “un percorso formativo che funziona”.
Su un campione di 1.214 diplomati, risulta occupato il 64,66%. Gli istituti sono al momento 74, di cui 10 di nuova costituzione e i percorsi attivati alla fine dello scorso anno erano 231, con 4.800 corsisti. Altri 100 corsi in via di attivazione (entro la fine dell’anno) prevedono ulteriori 2mila posti (a numero programmato). Mentre sono circa 11.500 i ragazzi ammessi alle prove di selezione. In questi poli di alta formazione tecnica rientrano 251 istituti scolastici, 510 imprese o associazioni di imprese, 125 università e centri di ricerca, 208 enti di formazione e 153 enti locali. I finanziamenti nazionali al 2014 ammontano a 75 milioni.
“Quando nel 2008-2010 nacquero gli Its si parlò di svendita del sistema scolastico alle aziende, mi sembra che i numeri siano oggi la migliore risposta”, ha detto Toccafondi che ha quindi illustrato l’accordo tra Stato, Regione ed Enti Locali, siglato il 5 agosto, un’intesa che frena i finanziamenti a pioggia perché lega alle perfomance raggiunte il 10% delle risorse pubbliche da attribuire alle fondazioni, introducendo per la prima volta un circuito virtuoso di “monitoraggio, valutazione e premialità”.
Come ulteriore elemento di attrattività per gli istituti di alta formazione tecnica, il presidente di Indire, Giovanni Biondi, ha ricordato che “gli studenti degli Its potranno partecipare al nuovo programma Erasmus plus. Si tratta di un’importante sinergia di sfruttare”. E la ‘pagella’ sarà affidata proprio all’Indire che, attraverso una banca dati, terrà conto di cinque indicatori: attrattività, occupabilità, permanenza in impresa, partecipazione attiva e reti regionali.