Il nuovo anno scolastico è appena cominciato e anche per i dirigenti scolastici le difficoltà non mancano. Il problema delle reggenze ad esempio, con diversi presidi che dovranno districarsi in diverse criticità. Ci sono poi dei vincoli che attanagliano i dirigenti. Su ‘Il Sole 24 Ore’ è presente la testimonianza di una dirigente di un istituto comprensivo di Livorno che per il quinto anno consecutivo si ritrova a rivestire questo ruolo. Un’anomalia, secondo la dirigente, per tutti i vincitori del concorso 2017 che sono “intrappolati” in altre regioni, spesso a più di 600 km da casa senza poter tornare. “I contratti di assunzione stipulati sono triennali e li abbiamo rispettati gestendo scuole spesso abbandonate al loro destino da anni e in un periodo di emergenza sanitaria presidiandole sempre. Perché, se nelle regioni di provenienza ci sono scuole in reggenza non possiamo legittimamente rientrare a casa?” spiega la dirigente. Mancanza di possibilità di riavvicinamento alla famiglia, ma anche enormi responsabilità e differenza di retribuzione con i docenti vanificata, se si considerano le spese per affitto, utenze e viaggi.
La proposta, pensata anche con i sindacati, riguarda la possibilità di un’assegnazione di incarico temporaneo triennale sulle sedi in reggenza. “Il Ministero conosce bene la condizione di disagio nella quale lavoriamo e questo sarebbe un motivo in più per accelerare e rendere operativa la proposta. Nell’attesa della procedura che porterà al nuovo concorso per dirigenti sarebbe fondamentale garantire inoltre la disponibilità, almeno per i prossimi due anni, del 100 per cento dei posti vacanti così come è accaduto quest’anno” conclude la dirigente.