La valutazione della scuola? Appena sufficiente. È quanto emerge dal Report “Fragilitalia” dell’area studi di Legacoop-Ipsos dedicato al sistema scolastico. Il voto più alto va all’Università (6,7), seguito dalla scuola dell’infanzia (6,5), dalle scuole elementari (6,4), dagli asili nido (6,3) e dalle scuole superiori (6,2). Il voto più basso è invece per le scuole medie (6). Secondo Legacoop un segnale del delicato rapporto tra scuola e lavoro. Secondo il presidente Simone Gamberini “il Pnrr è l’occasione per orientare le scelte strategiche anche a livello educativo, perché gli studenti diventino agenti di cambiamento, incorporando i valori della sostenibilità”. Le carenze della scuola? Programmi di studio obsoleti e troppo teorici (48%), scarsa motivazione dei docenti (45%), edilizia scolastica (44%), dotazioni tecnologiche inadeguate (38%).
Proprio sul digitale ci sono parecchi giudizi critici. Ad esempio le carenze dei laboratori (41%), inadeguatezza delle strutture (32%), scarsa preparazione dei docenti (31%). Scuola che non riesce secondo il 71% a fornire adeguate competenze green e competenze linguistiche (58%).
Ci sono poi i contesti geografici. Per il 64% le scuole migliori sono al Nord, per il 40% nelle grandi città e solo il 20% opta per la provincia.
I percorsi formativi che offrono maggiori opportunità nel mondo del lavoro sono l’informatica e le telecomunicazioni (39%). Per migliorare la capacità di favorire l’ingresso nel mondo del lavoro, gli intervistati indicano, per la scuola superiore, l’opportunità di attivare gli scambi culturali con le scuole dell’UE (68%), prevedere corsi specifici per l’accesso al lavoro (68%), presentazioni aziendali all’interno degli istituti scolastici (57%); per l’università, la possibilità di svolgere un periodo di studio all’estero (54%), di usufruire di presentazioni aziendali all’interno degli atenei (47%), di svolgere un tirocinio obbligatorio (46%).
Questi i dati riportati dall’Ansa.