Saranno banditi entro il mese di febbraio, ed in unica data, il corso-concorso riservato ai presidi triennalisti e quello ordinario aperto agli insegnanti, di ogni ordine e grado di scuola, laureati e con sette anni di servizio di ruolo.
Queste le assicurazioni emerse, il 6 febbraio al Miur, nella riunione tra i dirigenti responsabili e le organizzazioni sindacali, per le operazioni di modifiche da apportare alla O.M. che disciplinerà gli incarichi di presidenza per l’anno scolastico 2002/2003, ma che si era poi estesa, con la partecipazione del Sottosegretario Valentina Aprea, al problema del reclutamento dei dirigenti scolastici.
Come è noto, per i presidi triennalisti era stata creata, giustamente, un iter preferenziale che prevede la riserva del 50 per cento dei posti da coprire attraverso meccanismi di compensazione a livello interregionale e fra settori formativi, cioè tra scuola di base e scuola secondaria superiore.
In base all’emendamento approvato nella legge finanziaria, per il concorso riservato è prevista pure la riduzione dei tempi e delle modalità rispetto al corso-concorso ordinario.
Per il corso-concorso riservato, la prima fase, quella di ammissione, si svolgerà tra maggio/giugno 2002. La seconda, relativa al periodo di formazione, che avrà la durata di quattro mesi, si realizzerà tra luglio ed ottobre. La terza, quella conclusiva, con un esame finale, entro il mese di dicembre 2002. L’immissione in ruolo è prevista entro il mese di dicembre 2002.
Trattamento analogo a quelli dei presidi triennalisti è riservato ai vice rettori e alle vice direttrici, da almeno tre anni, dei Convitti Nazionali e degli Educandati Femminili.
Più dilatati saranno i tempi e le modalità di realizzazione del corso-concorso ordinario il cui percorso concorsuale si completerà entro il mese di agosto 2003. L’immissione in ruolo è prevista per il 1° di settembre 2003.
Al corso-concorso si accederà previo l’inclusione in una graduatoria desunta dalla valutazione, presumibilmente per il 50 per cento, dei titoli di servizio e culturali e per l’altro 50 per cento da quella di una prova d’esame, consistente in un colloquio, su alcune tematiche sorteggiate tra quelle che saranno indicate dal bando e sulle esperienze professionali sulla base di un "dossier" predisposto dal candidato.
L’iter concorsuale si completerà con una prova scritta sui contenuti del corso-concorso e l’analisi e la discussione di casi professionali.
È apprezzabile la volontà dell’amministrazione scolastica di accelerare i tempi e di semplificare le procedure nonché l’intenzione e la disponibilità dimostrate per dare il massimo riconoscimento, nella valutazione dei titoli, ai crediti professionali maturati quali presidi incaricati e collaboratori vicari.