Nella scuola la gestione delle supplenze di inizio anno continua a produrre proteste e contestazioni. A partire dalle grandi città, dove l’alto numero di nomine da attuare non aiuta di certo. A rendere più caotica la situazione sembra che sia stata la decisione del Ministero di penalizzare i docenti precari che, per scelta o per trascuratezza, non si sono candidati per essere assunti negli istituti con disponibilità di posti e sono per questo motivo scivolati in fondo alla graduatoria Gps.
La protesta a Milano
Venerdì 15 settembre si è svolta, anche per opporsi a questa procedura, una manifestazione davanti all’Ufficio scolastico territoriale a Milano, l’ex Provveditorato agli studi: una ventina di precari, alcuni dei quali vicini ai Comitati di base, si è presentata per ‘occupare’ la struttura di via Soderini. Quattro di loro sono saliti sul tetto della portineria con l’intenzione di restare “a tempo indeterminato” dormendo in tenda.
L’Ansa scrive che uno dei contestatori però, un uomo di 33 anni, ha avuto un malore. E sul posto per soccorrerlo sono intervenuti i sanitari del 118 e i vigili del fuoco con l’autoscala.
Portato a terra, il supplente è stato fortunatamente trasportato in condizioni non preoccupanti in ospedale.
La protesta è stata decisa per il sistema di nomina che loro considerano automatizzato e inefficace e che li ha lasciati disoccupati: ‘Elenco integrativo subito‘ c’era scritto sullo striscione che hanno appeso all’edificio.
“L’occupazione del tetto dell’Ufficio scolastico territoriale di Milano che, si sperava fosse temporanea – ha fatto sapere Adl Cobas -, verrà prolungata a tempo indeterminato. Le precarie e i precari si preparano a trascorrere la notte nella tenda montata sul tetto. Chiedono sostegno attivo alle colleghe, ai colleghi e chiamano tutte le solidali e tutti i solidali a contribuire a questa lotta portando tende, coperte, sacchi a pelo e viveri. I diritti o son di tutte e tutti o non sono per nessuno”.
I numeri impietosi delle supplenze
Intanto, proseguono le lamentele dei sindacati nazionali per l’ennesimo record di supplenze che ci apprestiamo a vivere nei prossimi mesi: Giuseppe D’Aprile, leader della Uil Scuola Rua, ha dichiarato che “sebbene il ministro nei giorni scorsi abbia ribadito la possibilità, di cui attendiamo di conoscere la praticabilità concreta di mantenere sullo stesso posto gli insegnanti di sostegno supplenti, soluzione ancora tutta da valutare, la precarietà di questi docenti oggi sfiora l’emergenza”.
Sul sostegno i numeri delle cattedre da coprire sono impietosi: ci sono “70.435 i posti di sostegno in deroga da coprire con supplenze fino al termine della attività didattiche (30 giugno). A questi dati le proiezioni ministeriali aggiungono 30 mila supplenti per effetto dell’aumento dei posti in deroga di sostegno in corso di anno scolastico. A dicembre – osserva D’Aprile – avremo oltre 100 mila insegnanti supplenti su sostegno. La stima di 200 mila precari che avevamo fatto è dunque corretta e pone un problema urgente: va aperto il numero dei corsi universitari abilitanti sul sostegno, va autorizzato il contingente delle immissioni in ruolo pari al fabbisogno e superata definitivamente la prassi di utilizzare a tempo questi insegnanti”, conclude D’Aprile.