Secondo ItaliaOggi ci sono novità in merito al Dcpm 60 Cfu, il Decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri che definisce i nuovi percorsi di formazione iniziale degli insegnanti della scuola secondaria di I e II grado firmato lo scorso luglio.
A quanto pare il testo del Dpcm sarà presto disponibile: il documento, dopo una lunga interlocuzione con la Commissione Ue, dovrebbe sbarcare in Gazzetta Ufficiale il prossimo lunedì, 25 settembre. Il testo dovrebbe illustrare i contenuti dei Cfu da conseguire e gli obiettivi minimi di ogni corso, divisi per ogni percorso: 60 Cfu, 30 Cfu per chi ha maturato 3 anni di servizio, 36 Cfu per chi ha già conseguito i 24 previsti precedentemente.
Quanti docenti da abilitare? Quanti corsi attivabili?
Per quanto riguarda la definizione del fabbisogno, ovvero il numero di docenti da abilitare, se ne occuperà il ministero dell’Istruzione, tenendo conto dei docenti di cui si avrà bisogno nei prossimi 3 anni. Nel conto saranno comprese anche le scuole paritarie e le scuole italiane all’estero. Il ministero dell’Università e della Ricerca si occuperà invece di determinare il livello sostenibile di percorsi di formazione attivabili.
Si presenta ancora una volta il problema relativo ad una possibile discrepanza tra fabbisogno reale di docenti e percorsi attivabili nel concreto. Si teme una distribuzione territoriale dei posti non coerente con il fabbisogno, con più abilitati al Sud e più cattedre disponibili al Nord.
Il Dpcm dovrebbe fornire anche indicazioni riguardo la tipologia di prove di accesso e i contenuti dei corsi che gli atenei dovranno erogare.