È tutta ancora da valutare la risposta del mondo della scuola alla volontà del Governo di tagliare un anno di studi i percorsi degli istituti superiori tecnici e professionali, per accelerare il processo di inserimento nel mondo del lavoro e con gli Its, senza comunque ridurre la portata dell’offerta formativa. Tra gli insegnanti e il personale c’è un certo scetticismo verso la sperimentazione, soprattutto perché si teme una ricaduta negativa in termini di ore complessive di lezione e di posti di lavoro. Anche in ambito sindacale si va dalla totale contrarietà, espressa già più volte dalla Flc-Cgil, all’attendismo, come dichiarato qualche giorno fa alla ‘Tecnica della Scuola’ dalla leader della Cisl Scuola Ivana Barbacci.
Chi invece si trova d’accordo con il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara, fervido sostenitore del progetto di riforma degli istituti tecnici e professionali, anche in chiave di lotta alla dispersione scolastica e di riduzione dei Neet, è Mariastella Gelmini, senatrice e portavoce di Azione.
L’ex ministra dell’Istruzione, giudica in modo ottimale “l’introduzione della quadriennalità per gli istituti, positiva la scelta di potenziare la verticalità dei percorsi”, perché daranno “la possibilità dell’accesso diretto dalla Secondaria agli Its”.
Secondo la senatrice Gelmini è “fondamentale anche il raccordo con il mondo dell’impresa, in continuità con quanto già previsto da Industria 4.0”.
E ancora: “La direzione intrapresa dal ministro Valditara pare essere corretta, a patto che questa sperimentazione garantisca pari opportunità per tutti i percorsi, che i livelli di competenza siano realmente conformi alle qualificazioni europee Eqf e che vengano finanziati i Lep per evitare disparità Nord-Sud, garantendo quindi percorsi professionali di qualità in tutte le Regioni. Su questo ci aspettiamo un impegno serio e concreto da parte del governo e della Conferenza Stato-Regioni”, conclude l’ex ministra dell’ultimo Governo guidato da Silvio Berlusconi.