Il ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara ha scritto un messaggio su Twitter in occasione della Giornata mondiale degli insegnanti che cade oggi, 5 ottobre. Ecco le sue parole rivolte ai docenti:
“Con la giornata mondiale degli insegnanti rendiamo onore alla professione più bella del mondo, quella che dà un futuro ai nostri giovani. Rimettiamo la scuola al centro della società”, ha scritto.
Con la giornata mondiale degli insegnanti rendiamo onore alla professione più bella del mondo, quella che dà un futuro ai nostri giovani. Rimettiamo la scuola al centro della società.
— Giuseppe Valditara (@G_Valditara) October 5, 2023
Ma è davvero la professione più bella del mondo?
Gli insegnanti si sentono soddisfatti? Com’è cambiata la professione in questi anni e com’è cambiata la gestione degli alunni e della classe? Quali sono le ambizioni degli insegnanti e perchè spesso non si riesce ad avere un buon rapporto coi dirigenti scolastici? Di tutto questo e di tanto altro si parlerà nell’appuntamento della Tecnica della Scuola, domani, giovedì 5 ottobre, alle ore 15,00.
Ospiti della diretta il docente e sociologo dell’Università Bicocca di Milano Gianluca Argentin, il pedagogista Roberto Maragliano e il presidente dell’Associazione Nazionale Presidi Roma Mario Rusconi. A partecipare anche la psicologa Monica Barisone. Coordinerà il direttore della Tecnica della Scuola Alessandro Giuliani.
Le sfide dei docenti di oggi
Come abbiamo scritto da quasi trent’anni il 5 ottobre si celebra la Giornata mondiale degli insegnanti: era il 1994 quando l’Unesco decise di commemorare la firma della Raccomandazione sullo status dei docenti prodotta a Parigi esattamente 28 anni prima (il 5 ottobre 1966). L’obiettivo era e rimane quello di suscitare riflessioni sul ruolo dei professionisti della formazione, sulle sfide che affrontano ogni giorno, sulle difficili condizioni di lavoro a cui sono spesso sottoposti. Condizioni che in Italia si traducono in una professione pagata alla pari di quella di un operaio non specializzato, che non dà possibilità di fare carriera (tranne per meno l’1% che diventa preside), che per portare all’assunzione a tempo indeterminato continua a fare attendere anche diversi lustri, che non viene nemmeno considerata usurante (tranne nel primo ciclo) per permettere di potere andare in pensione qualche anno prima. Per non parlare degli ultimi anni, duranti i quali chi insegna deve fare anche i conti con le violenze gratuite (fisiche, psicologiche e virtuali) prodotte da sempre più studenti e famiglie.
La Tecnica della Scuola augura agli insegnanti di vivere al meglio la loro Giornata mondiale.