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Violenze contro docenti, ds e lavoratori scolastici, sì della Camera alla legge spinta dalla Lega che aumenta la pena a chi offende pubblici ufficiali

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Il 10 ottobre la Camera dei Deputati ha approvato con 150 voti favorevoli, nessuno contrario e 107 astenuti la proposta di legge contro le violenze ai docenti: l’Aula ha quindi detto sì all’iniziativa – che ha come primo firmatario il parlamentare della Lega Rossano Sasso – attraverso la quale la maggioranza intende porre un freno all’escalation di episodi di cronaca accaduti nelle scuole, come quelli recenti di Bari e Rovigo, con giovani studenti autori di gesti violenti verso i loro insegnanti. Adesso la pdl dovrà passare all’esame da parte delle Commissioni e poi dell’Aula di Palazzo Madama.

Come anticipato nei giorni passati, il testo approvato introduce l’istituzione di un Osservatorio nazionale sulla sicurezza del personale scolastico, da realizzare all’interno del ministero dell’istruzione: l’organismo si occuperà di monitorare il fenomeno della violenza, relazionarne al Parlamento e indicare allo stesso dicastero bianco le iniziative da intraprendere per migliorare i rapporti tra studenti, docenti e genitori. A questo scopo potrebbero realizzarsi dei corsi di formazione specifici per gli insegnanti e dei progetti di prevenzione del disagio giovanile.

Il provvedimento prevede anche l’introduzione della ‘Giornata nazionale di educazione e prevenzione contro la violenza nei confronti del personale scolastico’, che si dovrebbe celebrare il 15 dicembre di ogni anno.

La proposta di legge punta però anche a modificare alcune norme del codice penale introducendo un’aggravante: sono, nello specifico, gli articoli 336 e 341-bis che puniscono chi esercita violenza, offende o minaccia pubblici ufficiali, di cui fanno parte docenti, dirigenti e incaricati di pubblico servizio, come, tra gli altri, gli operatori scolastici.

Entrando nei dettagli, si tratta di un inasprimento della pena fino a un terzo in più per chi esercita violenza, minaccia o offende l’intero personale della scuola. Ma se a commettere il reato è un genitore di un alunno, allora la pena può aumentare fino alla metà.

“E’ incredibile – commenta Enrico Costa di Azione – che in ogni progetto di legge che portano in Aula ci sia un’aggravante, un inasprimento di una norma penale. Non è così che si risolvono i problemi”.

Di ben altro avviso la posizione dell’ex sottosegretario Rossano Sasso, che dice: “Con l’approvazione della nostra Pdl per garantire la sicurezza del personale scolastico, si restituisce autorevolezza ai docenti. Non smetteremo mai di ripeterlo: toccare un insegnante equivale a toccare lo Stato”.

Secondo il leghista, “l’aumento dei casi di violenza contro il personale scolastico, spesso da parte di quegli stessi genitori che dovrebbero educare, richiedeva una risposta decisa. Per questo abbiamo voluto inasprire le pene per chi commette violenza fisica e psicologica nei confronti degli operatori scolastici”.

L’on. Sasso definisce infine “incredibile” il comportamento delle “sinistre e del M5S”, perché hanno “deciso di astenersi su una legge che intende restituire autorevolezza agli insegnanti”.