Per un sistema scolastico altamente privatizzato e caratterizzato da operazioni di reclutamento interne e sempre più divise, condotte nell’ottica della competizione tra plessi e scuole, il capitale umano costituisce elemento, alla pari di aziende competitors attinenti al medesimo settore produttivo, strategico per ricevere fondi strutturali e continuativi, per garantirsi in seguito una fascia studentesca e di utenza di alto profilo economico, una posizione dunque a buon mercato nel comparto educativo. Tale divisione, ovvero la cronica – e patologica – assenza di un sistema non centralizzato porta di fatto le scuole ad essere a caccia di docenti, talvolta accontentandosi anche di soggetti senza esperienza o con gli studi appena terminati pur di rendere coperto il posto vacante. Il rischio, come accade nel Regno Unito, è quello di ritrovare notevoli discrepane tra istituto ed istituto con riferimento alla situazione economica e patrimoniale dello stesso e della relativa popolazione studentesca; gli studenti provenienti da famiglie agiate si recheranno dunque in istituti dal ranking elevato con docenti esperti e qualificati, mentre coloro che si trovano in situazioni economiche non rosee o sfavorevoli si dovranno accontentare di docenti poco preparati, senza esperienza o con elevati livelli di anzianità prossimi alla pensione.
Distretti scolastici con personale ridotto, bassi salari e scarse prospettive
Quasi 9 distretti scolastici pubblici su 10 hanno avuto difficoltà ad assumere insegnanti in vista dell’anno scolastico, e molte potenziali assunzioni sono state scoraggiate dai bassi salari. Il dettaglio è uno dei tanti emersi martedì scorso dall’indagine mensile del Centro nazionale per le statistiche sull’istruzione sulle scuole pubbliche. L’agenzia federale, un braccio di raccolta dati del Dipartimento dell’Istruzione, ha acquisito dettagli da più di 1.300 scuole primarie e secondarie a metà agosto 2023, fornendo un’istantanea su come si sta delineando l’anno scolastico 2023-24 in termini di capitale umano. Le carenze erano più comuni nelle discipline che generalmente sono state difficili da colmare per anni: educazione speciale per studenti DSA, scienze e lingue straniere. Mentre l’indagine, che cattura il sentimento solo in una frazione delle scuole pubbliche del paese, mostra che le posizioni generali riguardo alla carenza di personale sono leggermente migliorati rispetto allo scorso anno, i distretti ad alta povertà continuano a segnalare carenza di personale.
Una questione di reddito?
Per l’anno scolastico in corso, il 45% di tutte le scuole pubbliche ha riferito di sentirsi a corto di personale. Un dato in calo rispetto al 53% registrato nel sondaggio dello scorso anno scolastico. Un calo relativamente significativo si è verificato per le scuole nei quartieri a bassa povertà. Gli studenti notato un calo di 10 punti nella percezione della carenza di personale, dal 52% che ha dichiarato di sentirsi a corto di personale nell’ultimo anno scolastico al 42% di quest’anno. Tuttavia, nei quartieri ad alta povertà, la diffidenza nei confronti della carenza di personale persiste al 57%, lo stesso livello dell’anno scolastico 2022-2023. La media di retribuzione dei docenti negli USA varia da stato a stato: mentre a New York i docenti percepiscono uno stipendio di oltre 85.000 dollari annui, la media del paese si attesa tra i 47.550 – 50.000. I principali passi per avviare la propria carriera consistono in: ottenere una laurea triennale (Bachelor Degree) e proseguire con esperienza di insegnamento via tirocinio o apprendistato, per poi sostenere un esame di abilitazione finale che avvia al reclutamento attivo; questo avviene su chiamata dai singoli istituti i quali attingono ad un database allestito su scala nazionale.