Secondo mons. Claudio Giuliodori, presidente della Commissione episcopale per l’educazione cattolica, la scuola e l’università, nella presentazione del XXV Rapporto del Centro studi per la scuola cattolica (Cssc) della Cei, arrivato in libreria nelle prime settimane dell’anno scolastico, sull’inclusione degli alunni con disabilità “che si gioca la partita più delicata per la scuola cattolica perché, da una parte, essa deve essere all’altezza della sua missione e, dall’altra, l’intero sistema nazionale di istruzione non può escludere o penalizzare al suo interno, nella scuola paritaria, proprio i suoi alunni più fragili”
“Includere la disabilità”, il libro dell’edizioni Scholé, propone un’approfondita panoramica sulla presenza degli alunni con disabilità nelle scuole italiane, e in particolare in quelle cattoliche.
Dice infatti ancora Giuliodori: “Nella storia della scuola italiana, che pure ha in materia una delle legislazioni più avanzate al mondo, si è passati dall’inserimento all’integrazione e all’inclusione”.
Tuttavia, secondo i curatori del Rapporto, non si può più affrontare il problema in maniera settoriale, ma ripensando l’intera scuola e la sua organizzazione a partire dagli alunni più deboli.
A sua volta, afferma Sergio Cicatelli, coordinatore scientifico del Cssc, nelle conclusioni del libro: “Se vogliamo provare a riassumere in un concetto sintetico il contenuto di questo Rapporto il messaggio principale è quello di raccogliere la sfida dell’inclusione e farne l’occasione per cambiare decisamente il nostro modello di scuola” ancora troppo legato “all’idea della scuola-apparato, in cui la dimensione burocratica e organizzativa prevale su quella educativa”.La sfida dell’inclusione, dunque, “non è solo un adempimento formale o un impegno di politica sociale. È l’occasione per ripensare la nostra idea di scuola e ricostruirla su basi nuove”.