Una questione alquanto spinosa: in un liceo di Roma, come riporta Il Corriere della Sera, un docente ha proposto ai propri studenti di scrivere un tema sul “sistema di apartheid in Israele contro i palestinesi” usando come spunto di riflessione il punto di vista di un compagno, citato per nome e cognome e indicato come “cittadino italo-israeliano”.
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Il ragazzo è molto scosso
Le informazioni personali sul ragazzo minorenne, che secondo quanto filtra da ambienti scolastici è “molto scosso” per essersi ritrovato nella posizione di “controparte” rispetto alle argomentazioni sostenute dall’insegnante, sono state inserite nel registro elettronico dell’istituto, consultabile da genitori e personale docente.
Violata la privacy?
La vicenda è stata segnalata al ministero dell’Istruzione e del Merito e all’Ufficio scolastico regionale che in questi giorni ascolterà tutti i protagonisti per ricostruire l’accaduto. Se dovessero essere accertate responsabilità a carico del professore, che dovrà dimostrare di non aver violato il codice disciplinare dell’istituto (il dipendente è obbligato a “mantenere una condotta adeguata ai principi di correttezza e ad astenersi da comportamenti lesivi della dignità della persona”) potrebbe scattare una sanzione.
La famiglia del ragazzo ha deciso di segnalare la vicenda dopo che l’insegnante continuava a sollecitare il dibattito sul conflitto tra Israele e Palestina sempre con lo stesso taglio in più occasioni, chiarendo quale fosse il suo punto di vista. I genitori del minorenne, che avevano già notato le considerazioni tutte dello stesso tenore condivise con gli alunni, hanno deciso di intervenire quando hanno saputo che il figlio era stato indicato con nome, cognome e doppia cittadinanza e chiamato a sostenere le ragioni di Israele in un contesto nel quale sembrava prevalere la tesi opposta.