Tuttavia secondo un’indagine commissionata dal sindacato si attenderebbero più di un milione di persone. Di certo ci sono le cifre fornite dall’organizzazione: 2.500 pullman da tutta Italia e dall’estero, dieci treni straordinari, una nave e due voli charter dalla Sardegna.
«Il governo – afferma Camusso – deve ascoltare la voce delle grandi organizzazioni sindacali non da una certa soglia di numeri in su, deve ascoltare la voce del lavoro e di chi propone il tema di creare lavoro e non togliere diritti».
«È scattata tra le persone – sottolinea il leader della Fiom, Maurizio Landini – la necessità di rendere evidente che su lavoro ed economia non c’è più consenso con le politiche del governo. Nei prossimi giorni decideremo per lo sciopero generale». Anche il governatore della Puglia Nichi Vendola ritiene «che lo sciopero sia maturo nei confronti del governo Renzi».
Al di là degli esponenti politici di Pd, Sel e altri partiti, la macchina organizzativa della Cgil ha lavorato a pieno ritmo per coinvolgere vasti strati di popolazione: studenti universitari dell’Udu, con la partecipazione di lavoratori del Cnr e dei dottorandi.
Secondo la vicesegretaria del Pd Debora Serracchiani «è legittima la partecipazione della minoranza del Pd, così come è legittimo il confronto, all’interno del partito e altrettanto legittima l’azione di governo».
Un’apertura al dialogo arriva infine dal presidente di Confindustria Giorgio Squinzi: «Questo non è il momento degli scontri. Sarebbe il momento di unire le forze»