Secondo il gruppo, infatti, il sistema di reclutamento proposto dalla Buona scuola non rende giustizia e pari opportunità per la categoria docenti. Esaurire le GaE porterebbe migliaia di docenti abilitati, ma che in Gae non sono inseriti, a cambiare mestiere. Inoltre alcune classi di concorso prevedono pochissimi posti nel territorio. Se si esauriscono le GaE, sostiene il gruppo, a cosa è servito far abilitare docenti che non avranno neanche diritto al concorso per mancanza di posti? Nelle GaE, inoltre, esistono persone con pochissimi punti e molti di loro non insegnano, per lo meno nella scuola statale, da parecchio tempo.
Le proposte di reclutamento potrebbero, dunque, essere le seguenti: inserire gli abilitati attualmente relegati in seconda fascia di istituto nella IV fascia GaE della provincia in cui attualmente risultano inseriti in seconda fascia e scorrere per l’immissione in ruolo. Su ogni provincia e per ogni classe di concorso si scorra la GaE per dare il ruolo nell’ordine dalla 1, 2, 3, 4 fascia.
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Oppure procedere all’immissione in ruolo direttamente dalla seconda fascia, dopo aver esaurito la GaE della provincia, e quindi con scorrimento provinciale per ogni classe di concorso prima la GaE 1,2,3,4 fascia e poi II fascia di Istituto.
E con quali percentuali? Sarebbe necessario un triplo canale per l’immissione in ruolo in ogni provincia: 60% da gae, 20% da seconda fascia istituto e 20% da concorso. Ma qualsiasi scorrimento deve avvenire per provincia e non sull’intero territorio.
Le proposte, come è evidente, si moltiplicano. Ma il numero delle immissioni, ammettendo che si mantenga così generoso, di certo non aumenterà. Quindi la torta tra quanti verrà spartita? Saranno i mesi a venire a svelare l’arcano.
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