Il rapporto Svimez sul Mezzogiorno segnala una situazione drammatica della condizione giovanile. Un’intera generazione nelle aree del sud viene esclusa dal diritto allo studio e al lavoro. L’istruzione perde credibilità e per queste ragioni aumentano i tassi di abbandono. I tassi di passaggio dalla scuola superiore all’istruzione terziaria, nell’anno scolastico 2012-2013, sono scesi al 51,7% al sud e al 58,8% al nord, riportando il Paese indietro di 10 anni. Fra gli inattivi, più di un terzo sono diplomati e laureati.
Il sistema universitario meridionale rischia di esplodere per effetto dei tagli ai fondi ordinari, l’aumento delle tasse universitarie, il blocco del reclutamento e la mancanza di servizi per gli studenti. L’idea di aumentare la premialità è un ulteriore colpo agli atenei e solo il 25,7% delle quote premiali viene assegnato agli atenei del sud.
In queste condizioni riprende l’emigrazione di studenti verso il nord e si determina un’università riservata a pochi. Per queste ragioni, occorre un progetto generale a favore del sud che deve ripartire dagli investimenti per affermare un nuovo modello di sviluppo basato su più alti livelli di istruzione, buona occupazione e benessere sociale. Non è più rinviabile una legge nazionale sul diritto allo studio e l’introduzione anche nel nostro Paese di forme di reddito universale contro le povertà, la disoccupazione, la precarietà e per il diritto al sapere. Lo riporta il segretario generale della Flc Cgil, Mimmo Pantaleo