Lo scrive Il Piccolo, secondo cui in Austria sarebbe prevista la carcerazione sulla base di un pacchetto di norme approvato un anno e mezzo fa dal Parlamento, allo scopo di contrastare l’assenteismo scolastico, fenomeno in crescita negli ultimi anni.
Il “pacchetto” coinvolge insegnanti, consulenti, consigli scolastici e istituti di assistenza all’infanzia, prevedendo cinque livelli di intervento per riportare in classe i ragazzi che disertano la scuola.
Qualora nessuna delle misure previste risultasse sufficiente, scrive sempre Il Piccolo, la legge infligge ai genitori sanzioni pecuniarie che possono arrivare fino a 440 euro e se non si paga è previsto anche l’arresto e la detenzione di uno dei due genitori, in sostituzione della pena pecuniaria.
A distanza di un anno è mezzo è stato possibile trarre un primo bilancio di queste misure draconiane.
Il maggior numero di sanzioni per assenteismo scolastico, riferite al 2013, si è avuto a Vienna e nel Land del Salisburghese. Nessun caso di assenteismo del Burgenland. Record di arresti invece in Carinzia, dove ben 29 genitori sono finiti in carcere: complessivamente hanno dovuto scontare 64 giorni e 9 ore in cella.
A Vienna la pena detentiva sostitutiva è stata applicata soltanto tre volte, in tutta l’Austria 84.
In cifre assolute il maggior numero di sanzioni si è avuto a Vienna (880), seguita dal Salisburghese (449).
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In confronto con altri Paesi, tuttavia, l’assenteismo scolastico in Austria è abbastanza contenuto, attorno all’8%, mentre la media dei Paesi Ocse rilevata nel 2012 è del 15%, mentre in alcune aree del Sud raggiunge anche il 25%, fino a punte del 30%.
La cosa più grave dentro questa assurda palude degli abbandoni e delle dispersioni sta nel fatto che nulla si sa di questi ragazzi: cosa fanno, chi frequentano, dove vanno, come trascorrono il tempo che avrebbero divuto dedicare all0istruzione.
L’assenteismo in Austria è dovuto soprattutto a problemi di natura sociale, per cui il “pacchetto” di norme introdotto nella patria di Mozart un anno e mezzo fa mira ad affrontarlo in primo luogo con servizi di assistenza agli alunni e alle loro famiglie e soltanto in caso estremo giunge alle manette per i genitori.