Nel 2009 La Repubblica.it (http://milano.repubblica.it/dettaglio/scuola-lo-scandalo-delle-maestre-false-invalide-per-ritornare-al-sud/1622596) in riferimento alle facili certificazioni mediche sull’asse Milano Reggio Calabria, così scriveva: “Per vedere chiaro sulla fabbrica dei certificati truccati, il provveditorato milanese ha inviato un dossier alle procure di Milano e di Reggio Calabria. Nelle denunce si ricostruiscono i casi di 27 maestre, invalide e guarite per miracolo, ma intanto trasferite. Le insegnanti sono tutte originarie della provincia di Reggio Calabria: maestre che dal 2006 a oggi hanno chiesto (e ottenuto) di lasciare Milano perché affette da invalidità fantasma. Casi gravi di diabete mellito, almeno dieci, che di colpo si trasformano in “nessuna forma di handicap”.
Dolori alla schiena “cronici e permanentemente invalidanti” che a ogni prova medica successiva alla prima scompaiono. “Ma è solo la punta dell’iceberg – assicurano all’ufficio scolastico – il malcostume delle false invalidità per ottenere trasferimenti ha dimensioni preoccupanti”. Dopo cinque anni gli episodi di malcontento si ripetono, infatti, è notizia dei nostri giorni, quella di alcuni insegnanti (http://rmk.italiabit.net/?p=14038), docenti di ruolo, che da anni lavorano fuori sede, (la maggior parte di loro emigrati al Nord) e tuttora in attesa di un trasferimento mai ottenuto, che si sono dati appuntamento per mettere sotto la lente di ingrandimento la legge 104 del 1992, norma che disciplina la priorità nelle assunzioni in favore di quei soggetti che abbiano un grado di invalidità superiore ai due terzi o per quanti abbiano un genitore o un figlio invalido da assistere con continuità.
Gli insegnanti hanno deciso di costituirsi in comitato, perché vogliono vederci chiaro, sulla scorta anche di quanto già sollevato da quello che nel 2009 è stato definito “scandalo delle maestre false invalide per tornare al Sud”.