Riprende il 26 marzo, la contrattazione integrativa per i dirigenti scolastici.
Sindacati e Governo devono fare in fretta, perché il contratto nazionale da poco sottoscritto prevede che entro fine marzo si definiscano tempi e modi per la mobilità del personale.
In realtà sembra che le posizioni non siano troppo distanti e per un volta tanto Anp e sindacati confederali dovrebbero trovarsi sostanzialmente d’accordo su quasi tutto.
Qualche contrasto potrebbe emergere sulla questione della mobilità professionale, cioè sulla possibilità di passare da un ordine di scuola all’altro: l’Amministrazione vorrebbe definire quote percentuali modeste per tali passaggi da legare oltretutto alla frequenza e al superamento di appositi corsi; i sindacati fanno però presente che nel contratto nazionale già si parla di una quota del 15% dei posti riservati a questo tipo di "trasferimento".
L’Anp per parte sua sta invece sollevando la questione del conferimento di incarico per il periodo 1.9.2000/31.8.2002: i confederali sembrano aver accettato la soluzione proposta dall’Amministrazione (il primo incarico verrebbe conferito con decorrenza 1.9.2002) mentre l’Anp non condivide l’idea che questi due anni "passino in cavalleria".
"La questione – fanno osservare all’Anp – non è puramente formale in quanto al momento di andare in pensione due anni trascorsi senza un formale incarico dirigenziale potrebbero avere un loro peso".
Subito dopo le vacanze pasquali si discuterà anche di questioni economiche e in particolare dei criteri generali per l’assegnazione della retribuzione di posizione e di risultato. Su questo punto Cgil, Cisl e Uil si limitano per ora a richiedere che si individuino "criteri oggettivi di ripartizione" a livello regionale delle risorse complessivamente esistenti; la retribuzione spettante a ciascun dirigente dovrebbe poi essere legata – secondo i confederali – alle caratteristiche delle istituzioni scolastiche (esistenza di più indirizzi o di più ordini e gradi di scuola, il numero degli alunni, numero e distanza delle e fra le sedi, numero dei Comuni interessati).
L’Anp ha invece già individuato un criterio pratico: le fasce stipendiali potrebbero essere 3, quella mediana dovrebbe riguardare l’80% dei dirigenti, il restante 20% dovrebbe essere inserito in una fascia superiore e in una inferiore; le retribuzione di risultato più alta potrebbe essere pari al triplo di quella più bassa.
Ma in realtà le risorse da distribuire sono piuttosto modeste e quindi si parla di cifre che potranno variare da un minimo di un centinaio di euro ad un massimo di 250-300.
Per intanto adesso l’unico dato certo è che ad aprile ai dirigenti scolastici verranno attribuiti i nuovi stipendi in modo parziale (si tratta di poco più di 370 Euro), mentre a maggio arriveranno i primi arretrati (6.700 euro circa).
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