Un’alunna di una scuola elementare della periferia di La Spezia è rimasta lievemente ferita questa mattina durante l’orario di lezione, in seguito al crollo dell’intonaco nei bagni dell’istituto al piano terra dello stabile. Lo riporta La Repubblica.
“L’evento non era prevedibile”
La bambina si stava lavando le mani, quando circa un metro quadro di materiale si è staccato improvvisamente lambendola nella caduta: ha riportato escoriazioni alla fronte e al braccio. “Quella porzione di soffitto non presentava crepe o altre irregolarità, l’evento non era prevedibile – ha spiegato l’assessore ai Lavori pubblici Pietro Antonio Cimino – : immediatamente abbiamo avviato le operazioni di controllo e messa in sicurezza con i nostri tecnici intervenuti subito sul posto”.
L’istituto, che domani resterà chiuso, è stata evacuato. La studentessa è stata soccorsa dai sanitari del 118 e portata al Pronto Soccorso dell’ospedale Sant’Andrea della Spezia per accertamenti.
Di Meglio: “Rischio di avere aule digitali con i tetti che cadono”
Proprio oggi, 14 dicembre, a Roma, alle ore 10, presso la Sala Convegni Bernardino da Feltre (via Orti di Trastevere, 6), durante il convegno “Un’agenda scuola per il futuro del Paese” il coordinatore nazionale della Gilda degli Insegnanti Rino Di Meglio ha parlato di edilizia scolastica: “Ci sono stati dati fondi Pnrr, ma c’è il rischio di trovarsi con aule digitali e il soffitto che cade addosso ai docenti. Se affidiamo gli interventi di edilizia alle autonomie locali è un problema. Un Governo serio dovrebbe ripensare questo problema e che strutturalmente così non funziona. L’Italia ha coscienza del fatto che sta creando scuole grandissime accorpate? Come si svolgeranno i collegi docenti? A mio avviso si creerebbero situazioni difficili e difficilmente gestibili. Il docente italiano sta moltissimo tempo a scuola fuori dalle ore contrattuali, per questioni diverse dall’insegnamento, molto più degli altri Paesi”, ha concluso.
Edilizia scolastica, il rapporto Cittadinanzattiva
Il XXI Rapporto sulla sicurezza delle scuole è stato presentato a settembre a Bologna nell’ambito della VIII edizione del Festival della Partecipazione da Cittadinanzattiva, che per la prima volta presenta anche i dati di un monitoraggio pilota svolto in 18 sedi universitarie di Bologna, Cagliari, Napoli e Roma.
Ecco alcuni dei dati emersi dall’indagine: gli edifici scolastici italiani attivi sono 40.133 e, nell’anno scolastico 2022/23, hanno accolto 7.286.151 studenti, dei quali più di 795 mila (11%) non hanno la cittadinanza italiana sebbene due su tre siano nati in Italia.
Circa 290 mila gli alunni con disabilità (4%), in aumento rispetto all’anno precedente. Eppure due scuole su tre hanno ancora barriere architettoniche; soltanto il 17% ha segnalazioni visive per studenti con sordità o ipoacusia e l’1,5% ha mappe a rilievo e percorsi tattili.
Nonostante la denatalità abbia avuto un grosso impatto già nel 2022-2023 facendo registrare complessivamente 121 mila studenti in meno rispetto all’anno precedente, soprattutto tra i 3 e i 14 anni (-105.154) permane il fenomeno delle classi sovraffollate: in media più di una su cento, ma fino a cinque classi su cento nelle scuole superiori accolgono un numero di studenti superiore a 27. Sono state chiuse 115 scuole o, meglio, punti di erogazione del servizio, nell’anno scolastico appena trascorso a seguito dell’accorpamento degli istituti.