Ieri ci siamo occupati del caso di una docente lombarda che ha insegnato per vent’anni in molti istituti senza aver conseguito la laurea o il diploma, così come invece aveva dichiarato. La donna è stata condannata a restituire una somma pari a 247mila euro.
A commentare la vicenda è stato l‘economista ed ex senatore del Partito Democratico Carlo Cottarelli, con una provocazione affidata a X. “Ha insegnato per vent’anni senza avere laurea e diploma. Capisco la gravità della cosa, ma la Corte dei Conti le richiede di pagare 247mila euro perché senza laurea deve necessariamente aver insegnato male. Magari era bravissima. Non dovrebbe essere questo il criterio?”, ha scritto.
Ha insegnato per vent'anni senza avere laura e diploma. Capisco la gravità della cosa, ma la Corte dei Conti le richiede di pagare 247K euro perché senza laurea deve necessariamente aver insegnato male. Magari era bravissima. Non dovrebbe essere questo il criterio?
— Carlo Cottarelli (@CottarelliCPI) December 15, 2023
Come misurare la qualità dell’insegnamento?
Nei commenti sono in molti a farsi la stessa domanda: appurato che sia sbagliato mentire sui titoli, bisognerebbe capire se i suoi metodi di insegnamento fossero buoni o meno. C’è invece chi ha attaccato Cottarelli, dicendo che la donna è indifendibile secondo qualunque criterio e che semplicemente il suo posto non era in cattedra.
Per i giudici la sua “prestazione” è stata “pregiudizievole”
La donna ha insegnato inglese e tedesco in scuole elementari e licei. La vicenda è iniziata nel 2020, quando il dirigente scolastico di un istituto tecnico di Como ha controllato le dichiarazioni presentate dalla donna per l’incarico iniziato un mese prima e dalle verifiche è emerso che la 49enne non si è mai laureata in Lingue e letterature straniere moderne alla Iulm di Milano e che non ha conseguito neppure il diploma magistrale in una scuola paritaria, come da lei dichiarato.
“La prestazione resa in assenza dei requisiti di abilitazione richiesti – scrivono i giudici della Corte dei Conti nella sentenza – è una prestazione inutile, se non addirittura pregiudizievole ai fini dell’apprendimento degli studenti”.