Una bella storia di Natale arriva dall’Emilia Romagna e ce la regala l’Azienda Unità Sanitaria Locale di Modena. Nasce da un’idea molto diversa rispetto a quelle che di solito animano i progetti proposti agli studenti nel mese di dicembre. Niente festoni, decorazioni, e canti fine a se stessi. Niente raccolte di beneficienza, pandori e tombole in classe. Quello che è importante, è cercare di passare “Da un Natale a colori ad una Comunità di colori”, così si chiama il progetto che nasce con il proposito di superare il fatidico mese di dicembre per durare tutto l’anno.
Gli obiettivi, come si può leggere sul sito dell’Ausl di Modena, sono ambiziosi:
- coinvolgere le comunità, in particolare la scuola, in processi di riappropriazione e rivalorizzazione di esperienze peculiari dei territori di vita e/o collettive che costituiscono il patrimonio condiviso, promuovendo la collaborazione con Enti Locali, Associazioni di Volontariato, Centri Diurni, Case della Comunità e altri luoghi socio sanitari;
- avvicinare il mondo della scuola alle persone in condizioni di fragilità, favorendo la cultura del dono e del volontariato come valore sociale;
- favorire lo scambio intergenerazionale fra bambini e persone adulte, in particolari gli anziani nella comunità, in ospedale o in strutture di accoglienza;
- sensibilizzare alla necessità di adottare comportamenti responsabili per contribuire al rispetto dell’ambiente naturale e degli animali che in esso vivono.
Le scuole che aderiscono all’iniziativa sceglieranno uno o più obiettivi sui quali lavorare, attivando sinergie e percorsi , ad esempio con i Centri Sociali anziani, attraverso momenti di incontro per favorire lo scambio di esperienze, racconti e testimonianze intergenerazionali legate al vissuto degli anziani. Potranno, in alternativa o in parallelo, attivare collaborazioni con gli Orti sociali, per conoscere la stagionalità di frutta e verdura, le piante dell’orto, la cura dell’orto, l’importanza del risparmio idrico, le tradizioni culinarie del territorio; potranno, altresì, sperimentare il valore del dono, dell’attenzione verso chi è solo, a chi si trova in difficoltà o perché in ospedale o è ospite di strutture.
Obiettivi ambiziosi, dicevamo, ma al tempo stesso luminosi e carichi di speranza: in un momento storico in cui il buio sembra prevalere sulla luce – guerre in corso e guerre dimenticate, violenze di ogni genere e cinismo diffuso – un progetto come questo restituisce il senso del Natale, ci fa ricordare che la sua vera dimensione è quella trasversale della solidarietà, della coscienza e della gioia di sentirsi parte di una comunità, della cura con cui dobbiamo trattare uomini e donne, animali e ambiente naturale. Il Natale arriva a dicembre, ma dura tutto l’anno.