Blocco del contratto e blocco degli scatti di anzianità, mentre il Governo riconferma la mancanza di dialogo con le parti sociali, chiudendosi a qualsiasi prospettiva di vera riforma della pubblica amministrazione.
Anche da qui lo sciopero Cisl e Snals: “Manifestiamo contro l’indifferenza del Governo nazionale a richieste sacrosante che riguardano lavoratori e cittadini: rinnovo dei contratti di lavoro, rilancio della contrattazione integrativa, riorganizzazione delle amministrazioni, innovazione vera nei servizi pubblici e in particolare nella scuola, con cambiamenti rispetto alle proposte del piano della “Buona scuola” per noi in gran parte inaccettabili, certezze per i lavoratori precari e fine del dumping contrattuale nel privato”.
Per il personale i sindacati Snals e Cisl chiedono:
la rinuncia ad ogni modifica normativa per via legislativa su tematiche contrattuali;
il superamento della inaccettabile sottovalutazione del ruolo del personale ATA nella vita delle scuole l’inclusione e per il suo inserimento tra il personale destinatario sia dei percorsi di stabilizzazione sia dell’organico funzionale e di rete;
la stabilizzazione dei precari, docenti e ATA, senza cancellare la ricostruzione di carriera per i neo immessi in ruolo e il riconoscimento dell’anzianità per tutti;
criteri chiari per attribuire la eventuale “premialità”, tendenti a valorizzare il lavoro in classe, definiti in sede di CCNL e non affidati al ruolo prevalente di un organo monocratico. Inoltre, la “premialità” deve essere finanziata con “risorse fresche/aggiuntive” e non con quelle attualmente attribuite all’anzianità che è riconosciuta in tutti i Paesi Europei, in quanto, è un arricchimento della professionalità;
il riconoscimento nei provvedimenti, e non solo nelle dichiarazioni, che l’istruzione e la formazione sono un “investimento” e non una “spesa” improduttiva su cui tagliare;
lo stop ai tagli che mettono a rischio il funzionamento delle scuole e sviliscono il lavoro di docenti, dirigenti e ATA minando la loro dignità professionale;
l’eliminazione degli interventi previsti dall’art. 28 della legge di stabilità, in particolare nelle parte che: riduce il fondo per il funzionamento delle istituzioni scolastiche; riduce il numero di esoneri dal servizio per i coordinatori periferici di educazione fisica, eliminando il livello provinciale; abroga esoneri e semiesoneri per docenti con funzioni vicarie e addetti alla vigilanza, privando le scuole di risorse utili per il loro funzionamento in casi di particolare complessità.
In tutto si avrebbe una perdita indotta corrispondente a complessivi 3.143,5 posti; introduce il divieto di conferire supplenze brevi al personale ATA. Introduce, inoltre, la norma che la sostituzione dei collaboratori scolastici può essere ovviata con il ricorso ad ore eccedenti per il personale in servizio. Così facendo inserisce modifiche per legge al CCNL e attribuisce ulteriori voci di spesa alle scuole a cui viene ridotto il finanziamento. Stabilisce, inoltre, priorità nell’utilizzo del “Fondo” invadendo il campo contrattuale e le prerogative RSU; introduce il divieto di conferimento di supplenza per il primo giorno di assenza dei docenti; ridetermina in contrazione le dotazioni organiche ATA, riducendole di 2020 unità.