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Non era un papà finto, ma il genitore di un altro alunno: solo un equivoco per omonimia nella scuola di Belluno dov’è scattato l’allarme

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Nessun tentativo di rapimento o di chissà quale altro reato ai danni di un alunno dell’istituto comprensivo statale della provincia di Belluno, a Borgo Valbelluna: lo sconosciuto che il 9 gennaio aveva chiesto al personale scolastico di fare uscire il figlio da scuola prima del termine delle lezioni, in realtà era il papà di un altro bimbo iscritto allo stesso istituto scolastico. A generare l’incredibile equivoco sarebbe stata una quasi perfetta omonimia tra due alunni, e la loro appartenenza alla stessa classe e sezione: solo che uno è iscritto alla primaria e l’altro alle medie.

A cadere nell’equivoco sarebbe stato anche il dirigente scolastico, che ha con prontezza inviato una comunicazione urgente per dire loro che era “stata data comunicazione ai plessi di mantenere la massima attenzione”.

Gli insegnanti della classe, non riconoscendo il signore, avevano allertato i vertici dell’istituto, e l’uomo si era allontanato.

L’agenzia Ansa spiega che in realtà il genitore era davvero il padre, “ma di un altro ragazzino, suo omonimo. Una verifica dei carabinieri, ai quali l’episodio era stato denunciato, ha permesso di chiarire l’accaduto facendo così rientrare l’emergenza sociale che si era generata”.