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Francia, la nuova ministra dell’Istruzione ha iscritto i figli al privato per le troppe assenze dei docenti? L’ex maestra nega

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Si discute ancora del caso di Amélie Oudéa-Castera, la nuova ministra della pubblica istruzione in Francia con primo ministro Gabriel Attal, subito al centro delle polemiche per aver detto di aver iscritto i figli alla scuola privata dopo aver provato frustrazione nel pubblico.

La rivelazione dell’ex maestra del figlio della ministra

In particolare la ministra avrebbe parlato di ripetute assenze dei docenti, motivo che l’avrebbe spinta a iscrivere i figli al privato. Secondo il quotidiano Libération, come riporta La Repubblica, soltanto il figlio primogenito della Oudéa-Castéra è stato, per breve tempo, iscritto a una scuola pubblica, precisamente nella prima classe della materna.

Il quotidiano ha anche parlato con la maestra dell’epoca, che nega di essere stata assente “tante ore”, come ha detto la ministra. Quello che sarebbe successo invece, secondo la maestra, è che la ministra e suo marito hanno deciso di iscrivere il figlio alla scuola privata perché la scuola pubblica dove era stato alla materna aveva rifiutato di anticipare il passaggio del bambino dalla prima alla seconda classe, giudicandolo troppo piccolo. “La ministra smentisce categoricamente quanto riferito da Libération“, ha fatto sapere l’entourage della Oudéa-Castéra.

“Tutti gli insegnanti si sono sentiti feriti e umiliati e c’è molta rabbia nella professione” ha commentato Sophie Vénétitay, segretario generale dello Snes-Fsu, il principale sindacato della scuola secondaria. Il sindacato chiede “scuse pubbliche”. Ma “non abbiamo avuto né una risposta chiara né un impegno” ha aggiunto Vénétitay. Per Guislaine David, portavoce dello Snuipp-Fsu (il principale sindacato della scuola primaria), “non possiamo avere fiducia in un ministro che si impantana in giustificazioni che non sono altro che bugie”.

Attal e le riforme della scuola francese

Abbiamo approfondito qualche settimana fa quanto voluto da Attal per rivoluzionare la scuola francese. Quest’ultimo aveva annunciato che l’esame di terza media dovrebbe tornare a essere serio e indispensabile per accedere al liceo (oggi il 10% degli allievi non lo supera ma può iscriversi comunque) e che in tutte le classi i professori dovrebbero avere la raccomandazione di bocciare gli allievi troppo indietro.

Inoltre, Attal ha previsto che al collège (più o meno equivalente alla scuola media italiana), all’interno di ogni classe i ragazzi venissero divisi in tre gruppi a seconda del loro livello e che ci fossero “circa quindici alunni” nel gruppo più debole, il che dovrebbe portare all’assunzione di nuovi insegnanti. L’obiettivo è quello di avere “gruppi che si adattino al livello di ciascun alunno”, ha detto Attal, che ha rivendicato l’ambizione di rendere il sistema educativo francese “più esigente”. “Lasciare alunni di livello diverso nella stessa classe condanna alcuni alla stagnazione e impedisce ad altri di prendere il volo”, ha detto. Resta da vedere se il suo successore continuerà su questa linea o meno.