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Galli della Loggia inclusione, Matteo Saudino: “perché non dice di investire su docenti di sostegno e di alzare gli stipendi?”

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Ernesto Galli della Loggia con un editoriale sul Corriere della Sera ha aperto una profondo ferita sul tema dell’inclusione. Le parole del professore sulla differenza tra studenti “normali” e meno “normali” sono state molto dure.

A rispondere sono stati diversi docenti, tra cui Sandro Marenco e Matteo Saudino. E proprio quest’ultimo con un video sul proprio canale YouTube Barbasophia ha risposto punto per punto all’articolo tanto discusso. Ecco alcuni stralci del suo discorso.

In riferimento alle parole dell’articolo, Saudino dice: “Sono un concentrato di banalità e superficialità, di razzismo, di classismo e di un passato che non ci porta da nessuna porta, anzi è un peggioramento delle condizioni reali della vita degli studenti. Inoltre (il professore) è anche superficiale e poco informato, in tanti paesi europei c’è questo modello (quello italiano) di inclusione e molti lo guardano come modello. Sembra che stia parlando di discarica, di immondizia. Genitori dovreste arrabbiarvi, insegnanti di sostegno dovreste sentirvi umiliati da questa cosa“.

E ancora continua: “Cosa vuole Galli della Loggia, le classi differenziate? Così mettiamo tutti i dislesssici, discalculici, stranieri in aule ad hoc? Questa cosa è orribile, che dalle pagine del Corriere della Sera un intellettuale dica queste cose con così scioltezza. Fai, piuttosto, un bell’articolo in un cui incentivi la solidarietà nell’investire nella scuola, nella formazione per costruire, non sputare sull’inclusione senza che lui sappia cosa sia. Mi permetto di dirle una cosa, ma lei lo sa che almeno più della metà degli insegnanti di sostegno fa un percorso di formazione in cui studia contenuti per apprendere competenze per affrontare studenti con diverse patologie e che si pagano questo corso abilitante perché lo Stato non investe?”

Il prof di filosofia aggiunge: “Lei ha offeso centinaia di insegnanti di sostegno preparatissimi che vivono tutto il giorno i dolori, i sogni, le passioni di ragazzi disabili. Ma qual è la scuola a cui sta pensando, la scuola in cui vengono espulsi i disabili e messi tutti insieme perché sono un ostacolo o la scuola in cui tutti gli insegnanti sono molto preparati? Dica questo, invece: investiamo di più negli insegnanti di sostegno, paghiamo di più gli insegnanti. Questo non lo ha scritto”.

E conclude: “Quello di non lasciare indietro nessuno è un modello di civiltà alta. Le sue parole sono pietre scagliate contro dei ragazzi che a fatica provano a trovare una strada nella scuola, contro degli insegnanti che a fatica provano a costruirsi una professione mettendoci passione. Serve una grande riforma della scuola in avanti e non indietro come vorrebbero in tanti”.