Home I lettori ci scrivono La scuola e i giovani: Darwin aveva ragione

La scuola e i giovani: Darwin aveva ragione

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Un saluto a tutti, mi permetto di scrivere qualche riga di testo in merito ai giovani, visto che puntualmente quando qualcosa non va, si punta sempre il dito contro di loro.

A volte si parla di qualche piccola stupidaggine che hanno commesso sulla quale ci si potrebbe tranquillamente passare sopra, senza farne una bomba mediatica, ovviamente un lungo sermone, è di rito, nel tentativo di fargli capire che hanno sbagliato e riportarli così sulla buona strada.

Ahimè, altre volte purtroppo si parla di fatti di cronaca gravissimi, che ti mettono con le spalle al muro di fronte alla tanta cattiveria che è stata perpetrata, e in questi casi estremi l’unica cosa che personalmente mi viene in mente, è che questi giovani siano vuoti!! Per questi casi personalmente credo non troverei nulla di buono da potergli dire!!

E così si finisce che ci lamentiamo sempre di questi giovani, che non hanno voglia di fare, di lavorare, di studiare, che sono maleducati, svogliati, eppure penso che come diceva il famoso biologo, Darwin, noto per la sua teoria sull’evoluzione: “Non è la più forte delle specie che sopravvive, né la più intelligente, ma quella che si adatta meglio al cambiamento”.

I giovani di oggi si stanno semplicemente adattando all’ambiente in cui vivono, a ciò che la società, il sistema, gli sbatte in faccia. Ahimè purtroppo in molti contesti non è un ambiente molto sano.

Tutti, ma soprattutto noi adulti, ci facciamo sempre portatori di grandi valori, ma alla fine di fronte alle ingiustizie varie che si presentano sul nostro cammino, facciamo sempre e puntualmente un passo indietro magari cambiamo direzione, facendo finta di non vedere, così da evitare problemi di ogni sorta.

Siamo una società di adulti che corrono da una parte all’altra per cercare di restare e fare parte del sistema, perché se non sei competitivo se fuori da ogni giro, non lavori, e se non lavori non puoi pagare l’affitto, le bollette, ecc… E se il sistema è marcio, sporco, disonesto!?!? Qualcuno direbbe: poco importa, basta portare a casa la pagnotta.

Perché è questo siamo diventati, subiamo in silenzio, indifferenti, egoisti, e finché un evento non ci tocca direttamente, poco importa, semplicemente ci adattiamo.

Genitori, docenti, imprenditori, “Adulti” di ogni status sociale, che si portano dentro un cumulo di sentimenti negativi, perché la vita lo sappiamo benissimo a volte sa essere ingiusta, amara, e che poi sbottano contro chi hanno di fronte vomitandogli addosso tutto il rancore, la frustrazione, accumulata altrove, in altri ambienti, tossici. Per non parlare della gente cattiva che fa le cose per il piacere di fare del male agli altri. Purtroppo esistono anche persone cosi.

In un mondo cosi, come si può pretendere che i giovani siano immuni a tutto questo. A loro volta saranno quello che vedono, che sentono, che li segna nell’anima.

Anche la scuola, con i suoi docenti lì in prima linea e tutte le persone che ne fanno parte, rientra in tutto questo ragionamento e deve contribuire alla crescita personale e professionale di chi si trova al suo interno. Gli allievi non sono stupidi, semplicemente come scritto qualche rigo più su, si adattano e assorbono come fossero una spugna tutto ciò che fa parte dell’ambiente che li circonda.

Se un docente, Adulto, nel tentativo di richiamare un allievo inveisce contro quest’ultimo prendendolo a male parole, sicuramente sta trasmettendo indirettamente un’informazione sbagliata, che l’allievo potrebbe recepire del tipo: Ecco come si dovrebbe essere nella vita. Per farsi ascoltare bisogna gridare!! Oppure altro ancora ma sempre di negativo.

Se una scuola presenta perennemente servizi che non funzionano, porte, finestre rotte, mancanza di attrezzature, anche in questo caso l’istituto coinvolto sta trasmettendo indirettamente delle informazioni che l’allievo inconsciamente recepisce come: Ma qui non funziona mai niente?!?! Ma che modo di studiare, lavorare è questo? Con la conseguenza che gli passerà la voglia di fare di apprendere. O anche in questo caso altro ancora ma sempre in negativo.

So benissimo che questo è un discorso molto complesso che non può essere riassunto così con poche righe di testo, ma come detto in un altro mio pensiero pubblicato qualche settimana fa, iniziamo noi adulti a essere coerenti con quello che affermiamo e facciamo, iniziamo con l’essere onesti, sinceri, con il rispettare il prossimo, a rispettare anche ciò che ci circonda, semplicemente iniziamo con il dare ai giovani un ambiente sano in cui crescere, dei buoni esempi di vita dai quali possano trarre giovamento.

Non sono uno psicologo, uno psichiatra, ma credo che anche un professionista che ha studiato e lavorato anni con la mente delle persone, uno come Paolo Crepet, giusto per citarne qualcuno che fa sempre ragionamenti utili e sensati, mi darebbe ragione e spiegherebbe il tutto con termini più scientifici di quelli appena usati da me.

Con questo vi saluto tutti e vi auguro buon lavoro e buona giornata sperando di non avervi annoiato troppo con quanto scritto.

Fabio Gangemi

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