“Forse il sottosegretario Davide Faraone è rimasto un po’ (tanto) indietro nel tempo e pensa di essere ancora nel medioevo quando i servi della gleba doveva affidarsi alla magnanimità del signorotto del luogo per poter ottenere due sacchi di farina e un barilotto di vino. In tal caso gli ricordiamo che non siamo più ai tempi di feudatari, vassalli, valvassori e valvassini. Siamo in una Repubblica le cui regole stanno scritte nella Costituzione”: è questo l’ironico commento di Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas sulle dichiarazioni di Davide Faraone in merito allo stanziamento deciso dal Governo per pagare gli stipendi arretrati dei supplenti temporanei.
“Faraone – prosegue il segretario Unicobas – dimentica persino che la retribuzione per il lavoro svolto non solo è un atto dovuto dal punto di vista contrattuale ma è pure prevista da un preciso articolo della Costituzione. Il personale della scuola fa parte della categoria dei lavoratori e fino a prova contraria schiavitù e servitù della gleba sono scomparse da un pezzo dagli ordinamenti giuridici di tutti i Paesi civili del mondo”
“Le affermazioni del sottosegretario – aggiunge ancora d’Errico – fanno peraltro il paio con il trionfale annuncio che sono stati ‘addirittura’ trovati i soldi per garantire le pulizie delle scuole. Insomma siamo ormai al paradosso: la pulizia di aule e bagni delle scuole viene considerata da questo Governo quasi un lusso di cui, volendo, si potrebbe fare a meno”.
“E’ del tutto evidente – conclude il segretario – che questa è solamente propaganda, e per di più di bassissimo pofilo che serve solo a nascondere la realtà dei fatti: il Governo Renzi non ha la benchè minima intenzione di investire sulla scuola e pensa anzi di trasformare l’intero sistema di istruzione in un servizio a domanda individuale accssbile solo a quelli che se lo possono permettere”.