Arrivano notizie negative sugli stipendi dei docenti e del personale Ata: dopo i corposi aumenti di dicembre 2023 e, seppure minimi, di gennaio, i cedolini di febbraio risultano per la gran parte dei lavoratori della scuola in forte contrazione. In attesa di prendere visione dell’entità delle buste paga, abbiamo interpellato un consulente fiscalista che ci ha spiegato come stanno andando le cose: “il motivo del decremento – ha detto alla Tecnica della Scuola – va fatto risalire probabilmente al conguaglio fiscale annuale che il ministero dell’Economia e delle Finanze applica a chi lo scorso anno ha percepito compensi aggiuntivi vedendosi applicata un’aliquota minima. Cumulando quei compensi con gli altri, in particolare quelli ordinari, il calcolatore automatico del Mef ha ora applicato la percentuale corretta ed ecco il motivo dei tagli anche pesanti”.
A vedersi ridotto lo stipendio sarebbero tantissimi dipendenti. Un Dsga ha controllato il compenso in arrivo, tramite il portale NoiPa, e ha scoperto che a febbraio percepirà un solo euro.
L’associazione dei collaboratori dei dirigenti scolastici Ancodis ha scoperto che il fenomeno è generalizzato: appresa la “triste” notizia ha organizzato un sondaggio al quale hanno partecipato in poche ore oltre 500 docenti, presidi e Dsga. Ebbene, stando a questi numeri oltre il 90% di chi ha risposto alla rilevazione ha dichiarato di avere ricevuto una decurtazione che va da almeno 100 euro ad oltre 800 euro.
“Quasi il 92% di chi ha partecipato al nostro sondaggio – spiega il leader Ancodis Rosolino Cicero – ha dichiarato di aver avuto una riduzione stipendiale rispetto al mese di gennaio 2024 superiore ai 100 euro, con un blocco non indifferente del 70.4% che ha trovato una riduzione dello stipendio superiore ai 200 euro. Da osservare che il 13,5% ha visto applicata una decurtazione di oltre 800 euro. Moltissimi si dicono esterrefatti: perché si applicano questi conteggi senza preavviso? Perché per chi lavora nel comparto pubblico non sono previste mai rateizzazioni per il recupero dei debiti? Ma chi governa la pubblica amministrazione sa che togliere dallo stipendio così tanti soldi assieme può comportare seri problemi per la gestione delle famiglie, per il pagamento delle bollette, delle rate di mutuo e tanto altro?”.
Dal sondaggio Ancodis risulta che lo stipendio di questo mese sarà ridotto dii almeno 100 euro nel 6% dei casi rispetto al mese di gennaio; tra i 100 e i 200 euro per il 15%; tra i 200 e i 400 euro quasi per il 30%; oltre il 27% ci ha detto che risultano sottratti tra i 400 e gli 800 euro; ben il 13,5% più di 800 euro.
Ben altre percentuali riguardano, sempre stando alla rilevazione dell’Ancodis, gli insegnanti, impiegati, collaboratori scolastici, Dsga e dirigenti che percepiranno stipendi superiori a confronto del mese precedente: a dichiarare un aumento di almeno 100 euro è stato quasi il 4%; tra i 100 e i 300 euro circa il 3%, mentre a vedersi registrato un aumento tra i 300 e i 500 euro solo l’1.6%.
Sul taglio degli stipendi di febbraio è intervenuta anche l’Anief: secondo il presidente Marcello Pacifico “ha fatto bene il Governo in carica ad introdurre l’indennità di vacanza contrattuale, ma la percentuale rimane troppo ridotta e considerando gli arretrati mancano all’appello circa 4.000 euro medi che ora stiamo cercando di fare recuperare ai lavoratori con diffide e un ricorso specifico per i precari. È chiaro che in questa situazione – conclude Pacifico – l’applicazione di ulteriori aliquote fiscali e conguagli, come accadrà con lo stipendio di febbraio, non può che peggiorare la situazione”.