Anche la ministra per la Pa, Marianna Madia, ha sottolineato: “Dobbiamo normalizzare la nostra amministrazione pubblica, chi fa bene deve essere premiato e chi fa male deve essere sanzionato”.
Tra le ipotesi sul tavolo per affrontare la questione c’è l’affidamento esclusivo all’Inps della certificazione delle malattie anche nel Pubblico impiego. Lo scorso aprile, durante un’audizione presso la commissione Affari sociali della Camera, il sottosegretario per la Semplificazione e la Pubblica amministrazione Angelo Rughetti aveva anticipato: “Se ci deve essere un intervento normativo, esso dovrebbe attribuire la titolarità della funzione in modo esclusivo” all’Inps e “prevedere un’organizzazione stabile in questa materia”.
Una proposta, questa, avanzata lo scorso settembre anche dagli stessi medici fiscali dell’Inps in occasione di una protesta davanti Montecitorio, per contestare la decisione della direzione generale dell’Istituto di ridurre del 90% le visite mediche di controllo della malattia dei lavoratori del settore privato. “Chiediamo l’unificazione dei controlli delle malattie, sia per i dipendenti pubblici che per quelli privati. Al momento, noi eseguiamo le visite solo nell’ambito del lavoro privato. Ai dipendenti pubblici ci pensano le Asl”.