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Littizzetto a Maurizio Costanzo: “Il maestro Manzi ci ha insegnato a leggere, tu ci hai insegnato cosa leggere, ascoltare o vedere”

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Ieri, 20 febbraio, è stato commemorato il grande giornalista, scrittore e conduttore Maurizio Costanzo, scomparso lo scorso 24 febbraio 2023, quasi un anno fa. Costanzo è stato ricordato con una serata televisiva in onda su Canale5, “Dedicato a Maurizio Costanzo“, dal Teatro Parioli di Roma, luogo che ha segnato i momenti più importanti della sua carriera.

Dedicato a Maurizio Costanzo, i presenti alla serata al Teatro Parioli

A partecipare tantissimi volti della televisione italiana, dalla vedova Maria De Filippi: tra i presenti Luciana Littizzetto, Fabio Fazio, Paolo Bonolis, Carlo Verdone, Vladimir Luxuria, Rosario Fiorello, Enrico Mentana, Renzo Arbore, Mara Venier.

Proprio la comica Luciana Littizzetto ha voluto, come è nel suo stile, scrivere una “letterina” al compianto Costanzo. Ecco uno stralcio del discorso, come riportato da Fanpage.it, in cui ha paragonato il conduttore al celebre maestro Manzi, volto del programma di divulgazione “Non è mai troppo tardi” in onda sulla Rai negli anni sessanta: “Ciao Maurizio, o Maury come ti chiamano qui, o Costanzo come ti chiamano gli italiani. Te ne sei andato da un anno e da allora la tv non è più la stessa. Qui è un po’ come il Louvre senza la Gioconda o Atene senza il Partenone o Sanremo senza Vessicchio. Certo, si va avanti, ma ti accorgi che manca qualcosa. Perché tu sei stato la televisione, più della parabola, del telecomando o del tubo catodico. Sei stato l’invenzione, quello che prima non c’era, in tv c’è un avanti C e un dopo C, dove C sta per Costanzo. E sei stato il talk show, l’alto e il basso che si mescolano, le vite della gente che diventano storia”.

“Grazie per aver abbassato il provincialismo bigotto della nostra nazione”

“Se la Rai con il maestro Manzi ci ha insegnato a leggere, tu ci hai insegnato cosa leggere, cosa ascoltare o vedere. Tu che hai aperto il sipario a un sacco di giovani comici dall’animo in tempesta che su questo palco sono riusciti a trovare la rotta. Tu ti accorgevi, ci scrutavi e sgamavi quella scintilla che avevamo dentro, anche se era così piccola che nemmeno noi la vedevamo. Hai dato una chance anche a me, una piccola comica torinese agli inizi. Poi è arrivata la chiamata ‘le andrebbe di venire?’. Nemmeno il tempo di riagganciare che ero già in stazione. Poi quei minuti in attesa passati davanti alla porta del tuo camerino insieme agli altri ospiti della puntata, tra politici, magistrati, scrittori, ballerine, giornalisti, scappati di casa, sembrava il bar di Guerre Stellari. Poi tu ci chiamavi ed entravamo uno ad uno come dal medico della mutua”.

“Grazie per aver parlato di mafia in modo facile, limpido, che capissero tutti, purtroppo però l’hanno capito anche loro troppo bene. E grazie per aver parlato in uno show di intrattenimento di omofobia, omosessuali, transgender, di aids, per aver abbassato il provincialismo bigotto della nostra nazione”, queste le parole della Littizzetto.

La scomparsa di Maurizio Costanzo ha lasciato un grande vuoto nel mondo della comunicazione, dello spettacolo e della cultura.

Le parole del Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, rappresentano al meglio lo spessore dell’uomo e del professionista: Maurizio Costanzo, ha detto il Capo dello Stato, “ha contribuito grandemente al rinnovamento dei generi televisivi, ideando nuovi format e nuovi linguaggi”.

L’attentato di via Fauro

Il 14 maggio 1993 Maurizio Costanzo è stato vittima di un attentato di stampo mafioso visto il suo impegno contro la malavita organizzata. Per compiere il gesto, come si legge su Il Corriere della Sera, venne rubata una Fiat Punto che fu riempita con 100 chili di tritolo e parcheggiata lungo il percorso che abitualmente seguiva l’auto di Costanzo assieme alla De Filippi.

Secondo quanto è stato ricostruito dalle indagini, l’attentato era previsto per il giorno prima ma fallì perché l’ordigno non esplose per un difetto. Anche il giorno successivo, per fortuna, Costanzo riuscì a salvarsi in quanto il pulsante di innesco venne premuto in ritardo. Inoltre, il muretto di una scuola fece da protezione all’automobile blindata di Costanzo. L’auto esplose in via Ruggero Fauro (vicino al Teatro Parioli).

Nell’esplosione crollò il muro della scuola, sei auto furono distrutte e sessanta danneggiate. Una palazzina fu evacuata e altre tre danneggiate. Tra i 24 feriti ci furono anche due guardie del corpo private del presentatore. Come riporta Open, lo stesso Maurizio Costanzo raccontò: “Sono scampato per caso dall’attentato. Le indagini hanno testimoniato che sono stato pedinato per oltre un anno e mezzo. Per fortuna c’è stato un ‘conflitto d’interessi’ fra Corleonesi e Catanesi. E poi per tre secondi e un provvidenziale muretto qua fuori…sto ancora qua”.