Secondo un sondaggio del collettivo “Sinistra universitaria”, svolto tra il 15 novembre 2023 e il 6 marzo 2024, coinvolgendo 1.380 persone, alla Sapienza di Roma e all’interno di quasi tutte le 11 facoltà, si sarebbero registrate 160 molestie sessuali e 50 episodi di violenza sessuale: “Dati che fanno paura. Vogliamo ascolto, prevenzione e spazi più sicuri”, così una delle promotrici della ricerca.
Sembra infatti che tra le risposte, alcune abbiano denunciato un gruppo Telegram formato per passarsi foto e commenti sulle colleghe, altri avrebbero descritto comportamenti apertamente discriminatori da parte dei docenti, uno fra i quali avrebbe categorizzato gli omosessuali come un sotto-insieme tra uomini e donne.
Ma ci sarebbero pure comportamenti discriminatori perpetrati anche da professoresse: “Mi è successo – denuncia una ragazza- di essere emarginata, vista male, denigrata e insultata da una docente per la mia etnia”, mentre un’altra, durante una lezione, si è sentita rispondere da un prof: “Faccia i complimenti alla mamma!”.
Tra loro, il 75,34% si è riconosciuto nel genere femminile, il 22,07% in quello maschile e il restante 2,59% in un genere “non binario”.
Le persone trans che hanno compilato il questionario sono state il 2,88% del totale mentre quelle queer (non eterosessuali) hanno rappresentato circa il 27%.
Singolare risulta tuttavia la denuncia secondo la quale nel 40% dei casi sarebbero i professori a esercitare violenza sulle studentesse e sugli studenti, specialmente in luoghi privati come ricevimenti, tirocini, esami in ufficio: più di venti persone affermano di aver subito una violenza sessuale in università.
E ancora, si legge sul Corriere della Sera, oltre il 30% delle studentesse avrebbe dichiarato di non sentirsi al sicuro all’interno dell’università e quasi il 60% di loro afferma di aver avuto bisogno di farsi accompagnare a casa almeno una volta.