Nella notte appena passata a Pioltello, cittadina divenuta ormai celebre negli ultimi giorni dopo la diffusione della notizia relativa alla scelta, di una scuola del paese, di chiudere il 10 aprile, giorno della festa di fine Ramadan, è comparso uno striscione minaccioso.
Il gesto è stato rivendicato
Come riporta Ansa, si è trattato di uno striscione con scritto “Scuola italiana mai musulmana, vietato chiudere!”. Lo striscione sarebbe stato affisso dai militanti del Nucleo Autonomo Mobile, comunità aderente alla Rete dei Patrioti, movimento di estrema destra che riunisce ex militanti di Forza Nuova, i cui membri, come riporta Il Corriere della Sera, hanno rivendicato il gesto sui social.
“È assolutamente inaccettabile – si legge nel comunicato di rivendicazione – che gli alunni di una scuola italiana debbano essere costretti a perdere un giorno di scuola per consentire la celebrazione di una festività totalmente estranea alla nostra cultura e alla nostra tradizione. Un episodio gravissimo, che si pone purtroppo in continuità con un processo di cedimento continuo all’islamizzazione che avviene in diverse parti d’Italia ma che a Pioltello e in tanti altri centri dell’hinterland milanese si pone in tutta la sua drammaticità”. Sul caso indagano i carabinieri.
Ricordiamo che la decisione è stata presa lo scorso maggio all’unanimità dal Consiglio di istituto, dove sono presenti anche alcuni studenti e genitori degli alunni, quando è stato approvato il calendario dell’anno scolastico. E rientra nella facoltà dell’organo collegiale di decidere in autonomia la chiusura in alcuni giorni, fatto salvo che ve ne siano almeno 200 di lezione per anno scolastico.
Valditara: le scuole non possono stabilire nuove festività
“Ovviamente le scuole non possono stabilire nuove festività in modo diretto o indiretto“, queste le parole del ministro dell’Istruzione e del Merito Giuseppe Valditara a margine della presentazione della Smart Factory Lab di Cima al Milano Innovation District. “Il mio obiettivo è far rispettare la legge, la legalità, le regole. Il calendario scolastico lo definisce Regione Lombardia. Le scuole possono derogare per esigenze comprovate legate al piano dell’offerta formativa”.
“Le vacanze legate a festività e celebrazioni non possono essere definite dalle scuole che – ha ricordato Valditara – devono fare valutazioni esclusivamente di natura didattica. Se le decisioni sono state di natura didattica nulla questio. Se invece sono state del tipo ‘dobbiamo includere tutti, perciò bisogna fare una festività nuova’ allora ritengo che con la legge questo abbia poco a che fare. Non ho ancora letto il provvedimento. Quindi sarebbe del tutto improprio che io mi esprimessi per dare un giudizio”, ha concluso.
Barbacci: scelta giusta e opportuna
“Quella del consiglio di istituto dell’IC di Pioltello è una scelta del tutto legittima, alla luce delle prerogative che le norme assegnano all’autonomia delle istituzioni scolastiche, cui è consentito adattare il calendario scolastico a specifiche esigenze ambientali”. Lo afferma Ivana Barbacci, segretaria generale di Cisl Scuola, che aggiunge: “Ma io la considero, prima di tutto e soprattutto, una scelta giusta e opportuna sul piano educativo, sorretta da motivazioni a mio avviso ineccepibili, ispirate al rispetto reciproco su cui deve fondarsi, in una comunità, il dialogo tra confessioni religiose e tradizioni diverse”.
Entrando nel merito della vicenda Barbacci sottolinea: “Credo che chiunque, considerata la particolare situazione di quella scuola, con una presenza di oltre il 40% di alunni proveniente da famiglie di fede musulmana, la possa ritenere almeno una scelta di buon senso: ma credo, e voglio ripeterlo, che sia qualcosa di più. Una decisione che aiuta la convivenza e la comprensione reciproca in una società multiculturale e multietnica”.