In merito all’articolo “Preside nega benedizione pasquale, viola laicità. Il prete non molla, un consigliere: “Perché la ds non lavora anche a Natale?”” io, sostanzialmente agnostico e quindi rigorosamente neutrale nei confronti di qualsiasi religione, dico sì alla benedizione.
E ricordo i tempi della mia scuola elementare (quasi sessant’anni fa). Allora la presenza musulmana era praticamente assente o quasi; i non cristiani erano gli ebrei, presenti in Europa dai tempi che furono. Il direttore didattico della mia scuola non ha mai vietato le recite natalizie e le benedizioni varie e tutti giorni dicevamo le preghiere in classe all’inizio e alla fine delle lezioni.
Eppure non ho mai sentito miei compagni di religione ebraica né i loro genitori lamentarsi. Semplicemente loro non pregavano e non partecipavano alle celebrazioni scolastiche delle varie solennità cristiane. Forse gli ebrei erano/sono più tolleranti dei fedeli di altre religioni?
Non dimentichiamo – anche se qualcuno lo dimentica volentieri – che il Cristianesimo è ancora la religione della stragrande maggioranza degli italiani. Il grande presidente Pertini, peraltro lui stesso non credente, quando qualcuno gli chiese di togliere i crocifissi dal palazzo del Quirinale, rifiutò recisamente di farlo e addusse come motivazioni: 1) perché quell’uomo è finito in croce per le sue idee; 2) perché togliendo il crocifisso offenderei la maggior parte degli italiani; 3) perché chi me lo chiede è un imbecille!
Daniele Orla