Quasi nove docenti su dieci ritengono che il contributo delle aziende sia importante per portare in classe risorse ed esempi concreti che ispirino le nuove generazioni a fare scelte etiche e consapevoli e supportino lo sviluppo delle competenze del futuro. È quanto emerge dalla ricerca “Il rapporto Scuola-Azienda. Un dialogo attuale e necessario”, realizzata da La Fabbrica, agenzia di comunicazione educativa associata UNA, e Fondazione Sodalitas, network di riferimento per le aziende leader nella Sostenibilità Sociale d’Impresa.
I docenti chiedono “più impresa” per le scuole di ogni ordine e grado, evidenziando il ruolo determinante delle aziende per ampliare l’offerta didattica e portare innovazione, più ore “on the job”, più didattica laboratoriale, più aule STEAM per orientare alle professioni del futuro. Ma anche più collaborazione sul fronte dell’educazione civica per diffondere buone prassi a sostegno dell’ambiente o contrastare fenomeni come il bullismo e gli stereotipi di genere.
“Con questa ricerca – spiega Angela Mencarelli, amministratrice delegata de La Fabbrica – troviamo conferma che per docenti, alunne e alunni e per le loro famiglie, il dialogo tra la scuola e l’azienda si traduce nell’avere più occasioni di confronto e approfondimento su tematiche attuali che sempre più imprese stanno già affrontando al proprio interno: dallo sviluppo sostenibile alla transizione energetica, dall’economia circolare a nuovi stili di vita compatibili con le risorse che il pianeta ci mette a disposizione, dalla lotta alla violenza di genere al superamento degli stereotipi per citarne solo alcune”. Mencarelli sottolinea come i temi trattati “denotano anche la volontà delle aziende di esercitare un ruolo sociale ampio, non necessariamente legato ad aspetti connessi al loro business, e la capacità di affrontare argomenti particolarmente rilevanti per lo sviluppo del capitale umano del nostro Paese”.
I dati dell’indagine
L’indagine ha coinvolto un campione di 500 docenti rappresentativo di tutti i gradi scolastici: per l’86% il rapporto tra scuola e impresa ha un grande valore, a dimostrazione di una vicinanza che si è consolidata negli anni e di una collaborazione considerata oggi un punto di forza. L’intervento delle aziende assume forme diverse, le principali sono: fornitura di materiali educativi gratuiti (23% delle risposte), concorsi creativi (20%), visite aziendali (14%), Pcto (ex alternanza scuola-lavoro, 13%), attività integrative con esperti aziendali (11%). La sinergia tra i due mondi prevede anche modalità che consentono alle studentesse e agli studenti di mettersi in gioco, vivere esperienze concrete e imparare facendo.
Dalle interviste emerge che, nelle scuole primarie e secondarie di I grado, gli interventi aiutano ad approfondire argomenti attuali e rilevanti. Tra questi, lo sviluppo sostenibile, l’Agenda 2030, il digitale, l’AI, argomenti che integrano i curricula scolastici con importanti riferimenti alla realtà. Nelle scuole del secondo ciclo, invece, le azioni delle aziende coincidono soprattutto con interventi di orientamento, che permettono a ragazze e ragazzi di incontrare e confrontarsi con il mondo del lavoro e con le sue dinamiche.
La riforma dell’orientamento
Altra novità riguarda la riforma dell’orientamento: con l’anno scolastico 2023/24 diventano obbligatorie 30 ore e qui il ruolo delle aziende è imprescindibile. Le visite aziendali e gli incontri con esperti sono le attività di orientamento più frequenti nelle scuole secondarie di I e di II grado, dimostrando ancora l’attaccamento a un approccio “tradizionale” delle azioni intraprese che necessiterebbe forse di un’evoluzione innovativa.
“Fondazione Sodalitas – afferma Alessandro Beda, Consigliere Delegato di Fondazione Sodalitas – è impegnata a realizzare partnership di qualità tra scuola e impresa da oltre 25 anni, con l’obiettivo di preparare i ragazzi e le ragazze a entrare con successo nel mondo del lavoro. Lungo questo cammino abbiamo visto progressivamente ridursi la distanza tra scuola e impresa, e crescere gradualmente la disponibilità a lavorare insieme a beneficio delle future generazioni. Oggi, scuola e impresa condividono una comune consapevolezza del valore generato dalla reciproca collaborazione. L’impresa investe nelle partnership con la scuola perché ha sempre più bisogno di dialogare in modo aperto con le ragazze e i ragazzi, i quali esprimono una sensibilità crescente verso i valori legati alla sostenibilità”.
Beda pone l’accento su un contesto demografico in cui si c’è una graduale diminuzione della popolazione occupabile: “Il dialogo con i giovani all’interno della scuola – conclude – è per l’impresa un investimento necessario per continuare ad attrarre i talenti e i professionisti che contribuiranno allo sviluppo dell’azienda nel tempo”.