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Storia dell’arte, una mamma: “Quando aboliremo i voti sui disegni? Mio figlio ha preso quattro, non è l’erede di Picasso”

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Molto spesso da post sui social si scatenano interminabili discussioni che portano a riflessioni interessanti. Su X, ad esempio, una mamma di uno studente di scuola media si è lamentata in merito ad un brutto voto conseguito dal proprio figlio su un disegno di storia dell’arte.

La tecnica non si può apprendere con un’ora di lezione a settimana

Ecco le sue parole: “Martedì ai colloqui con la Prof di Arte mi dovrò scusare per non aver messo al mondo l’erede di Picasso, essendo stato figlio meritevole di un 4 in un disegno in storia dell’arte. Anche meno con i voti sui disegni. Quando aboliremo i voti sui disegni? Io credo che la tecnica non si possa apprendere con un’ora di lezione a settimana a prescindere anche dall’attitudine”.

Alle medie credo che non sia corretto dare un giudizio sulla pratica della materia. Se poi fai l’artistico mi sembra ovvio che sia fondamentale. Studiassero più teoria con tutta l’arte che c’é in Italia!”. La donna propone addirittura di abolire i voti sui disegni.

Le reazioni

Ecco i vari commenti:

“Qualcuno insegna a disegnare prima di mettere i voti? No”.

“Argomento controverso, la dote di saper disegnare purtroppo non tutti ce l’hanno e se non ce l’hai disegni male. Detto questo la materia non può essere abolita, io ad esempio avevo un ottima prof che riusciva a valutare l’apprendimento della tecnica che lei spiegava”.

“In disegno ho sempre fatto parecchio pena. Poi, laurea e perfezionamento in storia dell’arte che ho insegnato per trent’anni all’università . Ancora oggi non so disegnare. La valutazione sul disegno (non tecnico) a mio avviso non ci dovrebbe essere”.

“Alla secondaria se non danno un voto in disegno non possono verificare che il ragazzo abbia appreso l eventuale tecnica di disegno. Non è una valutazione estetica ma tecnica. Se poi viene allegata una spiegazione è sempre meglio. Se è alle superiori devono valutare per legge”.

“Anche secondo me non ha molto senso il voto sui disegni e sono d’accordo con lei, ma secondo questo principio, anche l’attitudine alla matematica potrebbe essere un talento tanto quanto il disegno. Difficile tracciare il confine, ma col buonsenso vince il disegno senza voti”.

“Sarebbe interessante chiedere all’insegnante il motivo del voto prima di lamentarsi”.

“L’hai visto il disegno? Sai il perché del 4? Io ero una capra nel disegno (o in qualunque materia richiedesse un po di manualità), ma un conto è la ‘bellezza’ del disegno un conto è l’applicazione di una tecnica che, presumo, sia stata spiegata prima.

Inglese, il post virale: “Insegnato così non serve a niente”.

Qualche giorno fa, sempre su X, è tornato ancora una volta alla ribalta il dibattito in merito all’insegnamento della lingua inglese nella scuola italiana, da molti giudicato povero e assolutamente inadeguato.

“Frustrante sapere che la scuola italiana normalmente t’insegni un inglese che poi, una volta in cui vai all’estero anche per una settimana, non ti serve a niente perché non hai solide basi per poter riuscire a costruire un discorso utile in molte situazioni. Che non siano neppure in grado di spiegarti come relazionarti con qualcuno, avendo necessità di chiedere qualcosa che magari normalmente all’estero magari non chiederesti solitamente (tipo una medicina, un informazione su un evento, un espressione da usare con un ufficiale)”, questo il contenuto del post.

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