“Non bastano le regole-capestro che impediscono di fatto ai piccoli sindacati di correre alla pari con le altre organizzazioni in occasione delle elezioni per le RSU. Ormai siamo al punto che anche laddove rappresentiamo due lavoratori su tre, la scuola e gli altri sindacati cercano in tutti i modi di metterci in difficoltà”: l’accusa arriva da Stefano d’Errico, segretario nazionale Unicobas e, in effetti, a leggere atti e documenti c’è da rimanere per lo meno stupiti.
In un caso, quello dell’IC di Via delle Azzorre di Ostia Lido, il rappresentante Unicobas era stato escluso dalla Commissione elettorale con una motivazione curiosa: per un banale errore materiale (“commesso dalla segreteria della scuola” ci tiene a precisare d’Errico) il visto della scuola era accompagnato da un indirizzo mail non più valido.
“Il fatto è – afferma sempre il segretario nazionale –che attualmente in quella scuola due RSU su 3 sono Unicobas
e questo evidentemente non va giù alle sigle che contano a livello nazionale”
“C’è voluto un nostro esposto-ricorso di 3 pagine accompagnato anche da una richiesta di accesso agli atti per riportare alla ragionevolezza la scuola e soprattutto i rappresentanti degli altri sindacati e per far sì che anche l’Unicobas potesse essere accettato nella Commissione” sottolinea d’Errico che cita anche un altro caso verificatosi all’IC di Pomezia, dove addirittura, in prima battuta, la lista Unicobas era stata esclusa.
“Anche in questo caso – racconta il segretario Unicobas – abbiamo dovuto ricorrere per ottenere che la lista venisse ammessa: la spiegazione che ci è stata fornita è che la segreteria della scuola non aveva trasmesso alla Commissione la nostra lista”.
“Il problema – sostiene d’Errico – è più serio di quanto possa sembrare perchè è legato anche al fatto che i regolamenti elettorali sono stabiliti dagli stessi sindacati (ovviamente da quelli rappresentativi) ai quali poco o nulla importa che la competizione elettorale sia davvero aperta a tutti. Senza trascurare il fatto che questi sono casi a noi noti perchè accaduti in scuole dove siamo ben presenti. Non escludo che altrove i diritti dei piccoli sindacati risultino compressi e ridotti senza che se ne parli”.