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Concerto 1 maggio, BigMama ai giovani: “Ci portano a pensare che i voti debbano essere sempre alti, ma fallire aiuta”

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March 31, 2025

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Ieri, come ogni primo maggio, festa dei lavoratori, si è tenuto il consueto “concertone” a Roma, stavolta al Circo Massimo. A condurre la giornata musicale i cantanti Noemi e Ermal Meta. Alla cantante BigMama è stato invece affidato il compito di condurre l’opening.

“Figli di una generazione che ha paura di non farcela”

La giovane cantante, 24 anni, ha fatto un discorso sul palco sul fallimento e sui voti a scuola. Ecco le sue parole, come riporta Il Corriere della Sera: “Ragazzi, sbagliare è umano, fallire è prezioso. Credere nei propri sogni salva. Non mollare, non ti arrendere, devi farcela a tutti i costi… Siamo bombardati da questi messaggi, che ci portano a pensare che i voti debbano essere sempre alti, la media deve essere altissima, che sbagliare non è mai qualcosa di umano”, ha esordito.

“Siamo figli di questa generazione che ha paura di non farcela. E ogni volta l’errore è sottolineato in rosso e si trasforma in imbarazzo. Voi dovete fallire perché aiuta, il fallimento è qualcosa di prezioso, ti fa ragionare. Si chiama desiderio di rivalsa. Sbagliare è umano e fallire è prezioso. Sarà la vostra ambizione che un domani muoverà il mondo”. 

Concertone 1 maggio, Noemi e il gender pay gap

Queste invece le parole di Noemi sul gender pay gap e la violenza sulle donne riportate da La Repubblica: “In Italia una donna su due non ha un lavoro, nel resto d’Europa le occupate sono quasi il 70%. In Italia molte donne hanno un impiego precario, un lavoro povero, o sono costrette al part-time. In Italia lo stipendio di una donna (se lavora nel privato) è di quasi 8mila euro più basso di quello di un uomo. In Italia una donna su cinque lascia il lavoro dopo aver avuto un figlio. Eppure le donne si laureano di più e con voti più alti. Si continua a dire che dovremmo fare più figli, ma non si fa abbastanza per rendere conciliabili impiego e maternità. Perché non lavorare o guadagnare troppo poco rende le donne vulnerabili. Solo con l’autonomia e l’indipendenza economica le donne si possono difendere da soprusi, ricatti e da uomini violenti”.