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Chiara Valerio: “La cultura è una scelta, come avere gli addominali”. Docenti in rivolta: “C’è chi non ha gli strumenti”

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L’intellettuale, matematica e scrittrice Chiara Valerio, intervistata al Salone del Libro di Torino nello stand del quotidiano La Repubblica. Quest’ultima ha discusso con il direttore Molinari di istruzione, cultura e materie scientifiche a scuola. Le sue parole, però, non sono state gradite a molti, tra cui alcuni docenti.

“Studiare più matematica e fisica a scuola”

Ecco cosa ha detto: “In questi anni il vero binarismo è quello tra scienza e umanesimo. Bisogna introdurre in maniera massiva lo studio delle matematiche e delle geometrie nelle scuole. In quella che non è ancora cultura, ma è istruzione. L’istruzione è un diritto, la cultura è una scelta del singolo, come avere gli addominali”.

“Per abbattere questa dicotomia basterebbe studiare tanta più matematica e fisica nelle scuole, come fanno tutti i Paesi emergenti”, ha concluso.

Serena Mazzini critica Chiara Valerio

Alcuni docenti sono contrari a queste affermazioni: c’è chi ha fatto notare che per molti ragazzi e bambini la cultura non è assolutamente una scelta. Ci sono famiglie difficili, con difficoltà sociali ed economiche, in cui, anche se si volesse scegliere la cultura, non è semplicemente possibile studiare o è comunque davvero complicato.

Ecco le parole sarcastiche di Serena Mazzini, docente e social media manager: “I giovani delle periferie, costretti ad andare nelle professionali o a lavorare part time dopo le lezioni dopo le superiori scelgono volontariamente di non stare a casa a studiare”.

I docenti degli istituti professionali non ci stanno

Ecco le parole dei docenti: “Questa quando ha messo piede in una scuola l’ultima volta? La cultura non è una scelta perché intere generazioni non hanno gli strumenti per farne una scelta. Le persone hanno giustamente altre priorità, come lavorare”.

“Certa gente non sa cosa voglia dire arrivare a stento a fine mese e dover aiutare i genitori, quando li hai”.