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Dispersione scolastica, tra le cause scuole troppo distanti dalle case e poco collegate dai mezzi pubblici: i dati Istat

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Il Rapporto annuale 2024 dell’Istat pubblicato lo scorso 15 maggio mette in luce una nuova causa della dispersione scolastica in Italia: l’eccessiva distanza delle scuole dalle abitazioni, soprattutto nelle zone più decentrate. Molti istituti scolastici italiani sono scarsamente collegati ai centri abitati e alle frazioni dei piccoli comuni, rendendo difficoltoso l’accesso per gli studenti.

La mancanza di mezzi pubblici come treni, bus o tram aggrava la situazione, rendendo la scuola quasi irraggiungibile per alcune famiglie. Questo porta a un rischio concreto che le famiglie, in particolare quelle meno attrezzate, scelgano di ritirare i figli dalle lezioni anziché affrontare lunghi e dispendiosi viaggi quotidiani in auto.

L’analisi dell’Istat sui collegamenti scolastici

Utilizzando i dati del Ministero dell’Istruzione e del Merito, l’Istat ha analizzato la raggiungibilità delle oltre 40.000 sedi scolastiche italiane tramite i mezzi di trasporto pubblico. Gli esperti evidenziano un significativo divario tra la domanda di trasporto collettivo e l’offerta disponibile. Solo il 60% degli edifici scolastici è facilmente raggiungibile con una fermata di trasporto pubblico entro 250 metri. Per meno della metà degli istituti, la fermata del trasporto interurbano si trova entro 500 metri, e una minoranza ha una stazione ferroviaria vicina. Le scuole meglio collegate sono raggiungibili con più mezzi di trasporto, mentre quelle nelle aree remote dipendono esclusivamente dall’uso dell’auto privata.

I dati sulla raggiungibilità delle scuole regione per regione

A livello nazionale, il 33,7% delle scuole italiane gode di una raggiungibilità “molto buona”, servite da almeno tre modalità di trasporto su quattro. Tuttavia, quasi il 43% delle scuole presenta una raggiungibilità “critica”, con il 26,5% servite da al massimo un mezzo di trasporto pubblico e il 16,4% accessibili solo tramite mezzi privati. Le regioni del Sud Italia, dove il tasso di dispersione scolastica è più elevato, risultano essere le più penalizzate. In Puglia, il 24,8% delle scuole è raggiungibile solo con mezzi privati, mentre la Calabria presenta percentuali simili. La Campania detiene il primato delle scuole con raggiungibilità critica, con il 47,9% collegato da un solo mezzo di trasporto pubblico. Al contrario, la Valle d’Aosta registra i collegamenti più efficienti, con quasi il 60% delle scuole giudicate “molto buone”.

Il fenomeno della dispersione scolastica

Il Ministero dell’Istruzione ha recentemente pubblicato uno studio intitolato “Analisi longitudinale sulla dispersione scolastica”, che copre il periodo dal 2012 al 2022. Lo studio ha rilevato che quasi 100.000 studenti delle medie e delle superiori hanno abbandonato gli studi, pari al 16% dei 583.000 studenti iscritti alla prima media nel 2012. La lontananza e la difficoltà di accesso alle scuole sono tra i fattori che contribuiscono a questa alta percentuale di dispersione.

In sintesi, il Rapporto annuale 2024 dell’Istat evidenzia come la distanza e la scarsa accessibilità delle scuole rappresentino un problema significativo, contribuendo alla dispersione scolastica e alla povertà educativa in molte regioni italiane. Per contrastare questo fenomeno, è essenziale migliorare i collegamenti di trasporto pubblico verso gli istituti scolastici, soprattutto nelle aree più remote del Paese.

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