Sembra che stavolta lo slittamento del ddl in Consiglio dei ministri sia dovuto al fatto che il Governo vuole presentare nella stessa sede anche la riforma della Rai. Di sicuro, l’ennesimo rinvio in pochi giorni sta facendo masticare amaro diversi addetti ai lavori. In particolare i precari in “odore” di immissione in ruolo.
I numeri, infatti, sono in continua fluttuazione: le ultime indiscrezioni indicano di non più di 50mila assunti, una cifra di poco superiore al turn over naturale. Mentre solo poche settimane fa, al Governo parlavano di quasi 150mila assunzioni. E non è proprio la stessa cosa.
Anche per prendere una decisione finale su questo punto, ma non solo, sembra che il presidente del consiglio e il ministro Giannini abbiano fissato un incontro per il 10 marzo. Il nodo rimangono i tempi di approvazione del ddl: se andranno per le lunghe, infatti, il piano di assunzioni annunciato dal Governo si sgonfierà in modo determinante, perché sfumerebbero tutti quelli legati all’organico funzionale.
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I sindacati, commenta l’Ansa, non l’hanno presa bene. E sono “in fibrillazione. Flc-Cgil, Cisl scuola, Uil scuola, Snals e Gilda, ancor prima di sapere dello slittamento di data, hanno annunciato oggi un percorso di mobilitazione che culminerà l’11 aprile in una manifestazione nazionale del personale della scuola a Roma. E ricordano quindi che su salario, carriere, orari, professionalità la sede di discussione e decisione deve essere quella del rinnovo del contratto e chiedono al Governo di aprire subito il confronto. E l’Anief parla di rinvio “inaccettabile”. “È la conferma che anche questo Esecutivo non reputa la Scuola tra le priorità” commenta confermando lo sciopero indetto per il 17 marzo.
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