Ha fatto molto discutere nelle settimane scorse la notizia del possibile inserimento dei risultati delle prove Invalsi nel Curriculum dello studente, il documento che è allegato al diploma di Maturità ed è anche oggetto del colloquio all’esame.
Si tratta di una novità contenuta nell’art. 21 del decreto legislativo n. 62/2017, così come emendato in seguito alla conversione in legge del D.L. 19 del 2024, avvenuta con la legge 56 del 2024.
Sulla questione, è anche intervenuto il Garante per la protezione dei dati personali, che ha sottolineato la necessità di proteggere i dati personali dei minori, anche quando si tratta della valutazione del loro rendimento scolastico. Ha quindi richiesto informazioni all’Invalsi sui presupposti normativi e le finalità del trattamento dei dati, inclusi eventuali trattamenti automatizzati.
Facendo seguito alle richieste di chiarimento formulate da diverse istituzioni scolastiche, finalmente è arrivata la risposta dell’Invalsi: “si precisa che l’inserimento degli esiti delle prove INVALSI dell’ultimo anno della scuola secondaria di secondo grado nel curriculum della studentessa e dello studente non trova applicazione per il presente anno scolastico, in attesa dell’emanazione del relativo decreto ministeriale di adozione del nuovo modello che recepisce le novità normative (ai sensi del comma 3 dell’art. 21 del decreto legislativo n. 62/2017 e del comma 3 dell’art. 3 del D.M. n. 88 del 6 agosto 2020)“.
Quindi, per la Maturità 2024 resta tutto come prima: il Curriculum dello studente continuerà a contenere solo ed esclusivamente informazioni riguardanti percorso di studi, titolo di studio conseguito, eventuali altri titoli posseduti, altre esperienze svolte in ambito formale, nonché certificazioni di tipo linguistico, informatico o di altro genere ed attività extrascolastiche (svolte ad esempio in ambito professionale, sportivo, musicale, culturale e artistico, di cittadinanza attiva e di volontariato).